Vincenzo Giummarra, direttore commerciale di Apicoltura Casentinese, ha illustrato alla redazione di DM i piani di sviluppo dell’azienda toscana che vuole diventare il punto di riferimento per il miele made in Italy in gdo, dove realizza l’80% del fatturato con un’offerta completa di mieli e, più recentemente, anche di confetture.

Il brand Apicoltura Casentinese è riuscito in poco tempo ad affermarsi sugli scaffali della gdo. Quali sono state le tappe principali di questa evoluzione e quali i risultati raggiunti nell’ultimo periodo?
Oggi siamo presenti in quasi tutta la gdo italiana - da Esselunga a Coop, da Carrefour a Conad e, più recentemente, nei punti vendita del gruppo Rewe e in Pam - ed estera, che insieme rappresentano oltre l’80% del fatturato complessivo. La nostra presenza sugli scaffali è duplice: siamo impegnati sia nella produzione di referenze a marchio del distributore, che incidono per il 40% sul giro d’affari e rappresentano storicamente un’area di business importante, sia con il marchio Apicoltura Casentinese, che da tre anni ha preso il posto del brand di fantasia Sole del Mediterraneo. In poco tempo l’azienda si è qualificata al quarto posto nel ranking dei produttori di miele a livello nazionale, grazie alla nostra strategia di differenziazione che mira a far diventare l’azienda il punto di riferimento per il miele italiano, proponendo la nostra gamma di prodotti a una fascia di clientela sempre più vasta. Il 2009, che ha visto come best seller le tre linee Selezione Italiana, Selezione Regionale e Bio, ha premiato i nostri sforzi e si è chiuso con un giro d’affari di oltre 15 milioni di euro, in crescita a doppia cifra grazie soprattutto alle buone performance del canale gdo e all’export.

Il mercato italiano del miele appare molto affollato dal punto di vista produttivo. Su quali elementi puntate per distinguervi dalla concorrenza?
Sia dal punto di vista produttivo, con oltre 50mila produttori, che distributivo, dal momento che il miele viene venduto dalla gdo fino alle bancarelle dei mercatini, il settore del miele è davvero molto frammentato. La nostra strategia di differenziazione si è sempre basata sull’ampiezza di gamma, su un attento equilibrio al rapporto qualità-prezzo e soprattutto sull’alta qualità dei prodotti. Nel mondo delle marmellate, nel quale siamo presenti da due anni, la nostra offerta si distingue nel mercato poiché prevede l’ottenimento di confetture e composte tramite un processo di concentrazione della frutta, che necessita di maggiore materia prima dando origine a prodotti qualitativamente superiori. Per quanto riguarda il miele, ha contribuito a determinare il buon andamento delle vendite anche il rinnovo del packaging, reso più moderno e distintivo: un vaso in vetro da 350 grammi con capsula alta che ricorda i prodotti per la prima colazione e soprattutto l’etichetta trasparente, che permette di verificare visivamente l’omogeneità e il colore caratteristico di ogni prodotto. Inoltre, forte di un patrimonio apistico costituito da oltre 2.500 alveari certificati biologici Aiab, Apicoltura Casentinese si distingue anche per la profonda conoscenza e il rigoroso controllo dell’intera filiera, grazie al lavoro dei tecnologi alimentari del laboratorio interno.

Come riassumerebbe gli obiettivi dell’azienda per il 2010?
L’anno in corso vedrà Apicoltura Casentinese impegnata nello sviluppo di attività di co-marketing nell’area della prima colazione. Vogliamo offrire al trade ulteriori opportunità di vendita al di là del classico volantino promozionale di taglio prezzo.  Al momento pochi distributori infatti si impegnano nel comunicare le novità e nel dare impulso alle vendite di questi prodotti con spazi dedicati o con speciali comunicazioni sui plus di prodotto. Eppure il successo di quei retailer che, oltre a puntare sul prodotto italiano, hanno creduto nell’opportunità di diversificare i formati e l’offerta, dimostra che è possibile ottenere migliori performance commerciali. Sul fronte specifico dei prodotti, un’area di sviluppo molto interessante è quella legata alla gastronomia, con le monoporzioni di miele speciali per abbinamenti con formaggi e carni.