Le performance del Vecchio Amaro del Capo, primo liquore in Italia nel canale Gdo (Fonte Iri, anno terminante luglio 2018), trainano i risultati dell’azienda calabrese che si pone ai vertici del mercato degli alcolici in Italia e si conferma come importante player internazionale in Germania, USA e Canada. Nata ufficialmente nel 1915 e presente con una gamma molto ampia di liquori e distillati di alta qualità che rappresentano l’italianità, l’azienda raggiunge nel mercato degli amari una quota in Gdo che supera il 30%.

La proposta del Gruppo si articola in diverse linee di prodotto: le specialità, i liquori tipici calabresi e a base di liquerizia, i classici, il Mixability, gli sciroppi, le birre artigianali e i prodotti della storica azienda Borsci, società recentemente acquisita da Caffo, tra cui spicca l’Elisir San Marzano Borsci, che grazie al rilancio in corso ha raggiunto in soli 6 mesi il 44% di distribuzione ponderata con ottime rotazioni.

Fil rouge che lega e contraddistingue tutta l’offerta della distilleria è l’alta qualità delle referenze e delle loro proprietà organolettiche. L'impresa ha costruito una vera e propria filiera produttiva, controllata in ogni passaggio e basata sulla naturalezza delle materie prime: dalla coltivazione diretta delle erbe officinali e dei frutti che caratterizzano i liquori tipici calabresi alla selezione delle aziende agricole del territorio, in prevalenza biologiche, che forniscono parte degli ingredienti.

«I risultati che stiamo raggiungendo – spiega Sebastiano Caffo, Ceo della Distilleria F.lli Caffo (nella foto) – sono il frutto di una gestione aziendale permeata di quella cultura dell’innovazione che è un elemento distintivo della nostra realtà. Abbiamo sempre puntato a reinvestire i risultati, costantemente positivi, in tutte le attività di sviluppo, legate non solo all’espansione commerciale e all’innovazione tecnologica nell’ambito produttivo, ma, anche, alla Ricerca e Sviluppo: da qui è nato, per esempio, il Caffo Research, il nostro laboratorio interno e all’avanguardia creato per il controllo qualitativo delle materie prime e dei prodotti finiti e per la ricerca finalizzata a prodotti per il futuro e per nuovi mercati».

A livello internazionale, la produzione è distribuita in 35 mercati nel mondo, in aumento rispetto ai 26 dello scorso anno. Il Gruppo ha consolidato nel tempo la propria posizione nei mercati internazionali tanto da raggiungere, a settembre 2018, il fatturato annuale del 2017. I dati riferiti all’export (esclusi US e Germania) nel periodo gennaio-settembre 2018 rispetto a pari periodo del 2017 registrano un aumento del +23% a valore. In Germania, inoltre, è stato stipulato lo scorso luglio un accordo pluriennale con il gruppo Berentzen per il lancio del Vecchio Amaro del Capo nella Gdo tedesca con l’obiettivo di arrivare entro tre anni almeno al 30% di distribuzione ponderata. Importanti anche i risultati negli Usa, dove l’azienda opera attraverso una filiale nel New Jersey, e dove mette a segno un incremento a doppia cifra.

«All’estero, soprattutto nel nord e centro Europa, nei paesi scandinavi e nelle repubbliche baltiche, registriamo un trend molto positivo per gli amari italiani che non sono più concepiti solo come liquore da fine pasto - sottolinea Sebastiano Caffo - ma sono utilizzati dai barman nei cocktail e nei drink, intercettando anche una fascia di consumatori più giovane. Una tendenza che possiamo cavalcare e guidare senza difficoltà grazie, in particolare, al Vecchio Amaro del Capo, il nostro prodotto simbolo che ha appena conquistato il prestigioso record di primo liquore in Italia nel canale Gdo, e all’Elisir San Marzano Borsci. Per il 2019 la strategia export continuerà a concentrarsi sugli Usa - che si stanno rivelando un mercato fertile per gli amari soprattutto come ingredienti per la composizione di cocktail – e, naturalmente, sull’Europa. Come Gruppo manterremo, infine, un occhio vigile sulle opportunità che dovessero presentarsi nelle altre regioni ed in particolare nei Paesi Asiatici».