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Cibus in sold out. Bilancio record per Fiere di Parma

Cibus in sold out. Bilancio record per Fiere di Parma
Cibus in sold out. Bilancio record per Fiere di Parma

Cibus in sold out. Bilancio record per Fiere di Parma

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Cibus sold out per l’edizione 2024 a poco più di 100 giorni dal taglio del nastro della 22esima edizione (7-10 maggio).

In primavera i soci di Fiere di Parma approveranno un bilancio record per ricavi e redditività. Grazie alla liquidità in cassa, la fiera emiliana guarda a possibili prede e, a breve, potrebbe stringere un’alleanza internazionale.

«Per Cibus 2024 servirebbe un padiglione in più - dichiara a Distribuzione Moderna l’ad di Fiere di Parma, Antonio Cellie -. Per fortuna che ne abbiamo tanti a Milano. Quest’anno abbiamo il sold out in anticipo: c’è un problema di incoming generato da una redemption dei buyer molto elevata. Lavorando in modo armonico su Cibus e Tuttofood ci sono vantaggi enormi per entrambe i poli di Parma e Milano. Finora i gruppi hanno dimostrato di lavorare bene insieme».

Dopo una lunga trattativa, lo scorso marzo Fiera Milano è diventata azionista con il 18,5% di Fiere di Parma conferendo Tuttofood, ma azionista di riferimento è rimasto Crédit Agricole Italia con il 26,4% e poi il Comune e la Provincia di Parma, ciascuno con circa il 16%.
All’ultima edizione di Cibus parteciparono 3mila espositori e arrivarono 50mila operatori professionali italiani e 2mila buyer esteri.

Cucina italiana

Qualche giorno fa, Cellie è stato al Winter Fancy Food a Las Vegas per «presentare in un evento dedicato alla cucina italiana patrimonio Unesco. Hanno partecipato numerosi stakeholder americani ed è stata una grande operazione di sistema concertata con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare».
Dove riproporre il tema della cucina italiana patrimonio Unesco? «Abbiamo un calendario fitto a disposizione - risponde Cellie -. A iniziare da Cibus nel maggio 2024, poi Tuttofood nel maggio 2025 e nel 2026 abbiamo il Fuorisalone di Milano: possiamo fare un lavorone sul tema della cucina italiana e in generale sulle cucine nel mondo. Siamo motivati in questa direzione».

Nel 2023 si stima che Fiere di Parma abbia realizzato 40/43 milioni di ricavi con un Ebitda vicino ai 13 milioni e una posizione finanzia netta positiva per 5 milioni. «Questi risultati arrivano - sottolinea il top manager - dopo aver rifatto il quartiere e aver compiuto un balzo nella crescita. La nostra è stata una crescita sana: non abbiamo aumentato la marginalità accelerando sul debito. Vogliamo continuare a crescere e se ci sono delle opportunità le coglieremo. Tuttora ne stiamo guardando un paio. Vedremo».

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