Si chiude la difficile operazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale di Stefanel. L’architettura finanziaria si è sviluppata in vari step: consolidamento del debito nei confronti delle banche, sottoscrizione da parte di River Tre, società indirettamente controllata dal fondo italiano Attestor Capital, mediante conversione di crediti ceduti agli istituti aventi diritto e tramite un aumento di capitale di 10 milioni di euro a fronte dell'emissione di azioni ordinarie di Stefanel Spa.

River Tre ha anche emesso strumenti finanziari partecipativi (stock options) per un ammontare di 15 milioni di euro, sottoscritti dalla stessa emittente, da alcune banche creditrici e da Giuseppe Stefanel.

Infine è stata erogata a Stefanel nuova finanza da parte del fondo, dell’imprenditore e degli istituti di credito, per un ammontare in linea capitale di 24 milioni di euro. Alla fine dell'operazione River Tre detiene il 71% del capitale di Stefanel.

Il gruppo veneto, che nel 2017 ha dato notevoli segnali di vitalità – a marzo con la prima apertura belga, ad Anversa, e in agosto, con la prima inaugurazione danese, nei dintorni di Copenaghen - era finito, a novembre 2016, in concordato preventivo, autorizzato dal Tribunale di Treviso.

Il procedimento era stato aperto per far fronte a un indebitamento netto 2016 di 85 milioni di euro, una cifra superiore alla metà del fatturato, che ammontava, sempre due anni fa, a 134,1 milioni di euro.

Nel corso del 2017 Stefanel ha realizzato ricavi di 127 milioni di euro, con un indebitamento finanziario più contenuto e pari a 49,7 milioni di euro.

Stefanel, quotata alla Borsa di Milano, segmento Mta, è presente in Italia e all’estero nei multimarca e conta oltre 400 negozi monomarca, più 237 punti vendita gestiti indirettamente.