di Luca Salomone

Un’acquisizione che, solo sommando i fatturati degli attori coinvolti, supera allegramente i 1.300 milioni di euro: è quella portata a compimento dal tandem Latteria Soresina e Zanetti, che rilevano Saviola, importante realtà del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. Ma anche un’operazione atipica, visto che Soresina è una cooperativa di primo livello e Zanetti una realtà a capitale privato.

Falzetta: risultati e non pregiudizi

Lo spiega bene il direttore generale di Latteria Soresina, Michele Falzetta: «Tecnicamente si tratta di un’intesa perfezionata il 17 aprile, attraverso un nuovo modello sinergico fra il mondo industriale e quello cooperativo. Modello pragmatico, che supera i pregiudizi, ma che si focalizza invece sul risultato, anche in virtù di un mondo lattiero caseario in continua concentrazione».

In altre parole, è la prima volta, almeno nel panorama nazionale, che una coop di primo grado e una Spa imprenditoriale mettono insieme una cordata.

L’azienda target, Saviola appunto, che cede il 100 per cento del capitale, conta oltre 140 milioni di fatturato (tre milioni di utili, secondo i dati camerali), ha una storia di 120 anni, sede legale a Mantova, capitale del Padano, sede operativa a San Giovanni in Croce (Cremona, altro polo insigne del Padano Dop), 5 impianti di lavorazione, e 110 collaboratori.

Le cifre chiave dei compratori

Zanetti (di Lallio, Bergamo) è, dal canto suo, una grande impresa familiare: nata 1900 è ancora oggi controllata dalla famiglia fondatrice e si qualifica come il più grande venditore e primo esportatore di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, oltre che di altre eccellenze italiane, con un fatturato che supera i 680 milioni, di cui il 70% dovuto a 108 mercati esteri.

Anche Gruppo Latteria Soresina (di Soresina, appunto, vicino a Cremona) è un big, peraltro di vasta notorietà: con i suoi 518 milioni di euro di giro d’affari consolidato, è la più grande cooperativa di primo grado del nostro lattiero caseario, leader mondiale nella produzione di Padano e riconosciuta per eccellenze come il burro, il provolone, il latte confezionato, il Gorgonzola e il Reggiano.

Una gestione senza discontinuità

Il motivo della triplice alleanza è volto a consolidare la presenza, nei mercati nazionali e internazionali, delle due acquirenti e di permettere a Saviola di continuare la sua lunga storia all’insegna dello sviluppo, con l’appoggio di due gruppi di primario livello.

Racconta Attilio Zanetti, presidente e Ceo dell’azienda con il suo nome: «Nella complessità della trattativa, ogni difficoltà è stata superata, grazie a un clima di forte intesa fra i vertici e gli operativi delle società coinvolte. Ora si passa alla seconda fase, con la gestione congiunta da parte di un’impresa familiare e di una cooperativa, con l’obiettivo di rafforzare e consolidare la posizione leader dei nostri grandi formaggi nel mondo, anche a beneficio del settore e con le conseguenti ricadute positive su tutta la filiera».

Matteo Zanetti, vicepresidente e amministratore delegato, rileva che «nel settore del Padano e del Reggiano, dopo anni di relativa tranquillità sul tema aggregazioni e concentrazioni, si sono registrate importanti operazioni di M&A, le quali hanno accresciuto la dimensione dei protagonisti. Questa acquisizione va nella medesima direzione».

La gestione e lo sviluppo di Saviola proseguiranno senza scossoni e confermando l’attuale management, con Emanuele Attanasio che resterà al timone, come direttore generale.