Chiude un bilancio record, nonostante la pandemia, l’assemblea dei soci del gruppo trentino Cavit. A tirare la volata sono soprattutto i grandi vini della Regione e gli spumanti.

Il consolidato 2020/21 presenta un giro d’affari di 271 milioni di euro con una crescita di 29 punti sullo scorso anno, mentre il risultato netto si attesta a 5 milioni, rispetto ai 3,4 milioni dell’esercizio chiuso al 31 maggio 2020.

L’Ebitda si mantiene costante, passando dai precedenti 7,5 milioni agli attuali 7 milioni di euro.

Si rafforza la Pfn (posizione finanziaria netta), che sale a 38,3 milioni da 14,8 milioni, mentre la crescita nel canale Gdo compensa la flessione del mondo Horeca, riconducibile all’emergenza sanitaria.

"Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti che, seppure in un contesto complesso e difficile, hanno garantito, anche quest'anno, buone remunerazioni dei vini conferiti dai soci viticoltori”, commenta il presidente del Consorzio, Lorenzo Libera, confermato dai soci nel suo secondo incarico.

Il colosso trentino, nel cui perimetro rientrano anche Cesarini Sforza, Casa Girelli, Glv (80% del capitale) e la tedesca Kessler Sekt (50,1%) è cresciuto sia in modo organico, sia grazie al consolidamento delle acquisizioni avvenute nel 2019.

A fronte di un mercato mondiale del vino in flessione di 3 punti, il gruppo ha mantenuto buone performance all’export, che rappresenta la parte preponderante del suo business.

In positivo soprattutto l’area Nordamericana e quella Europea, mentre nel Regno Unito le vendite hanno scontato l’effetto Brexit.

Inoltre, “sotto il profilo dell’utilizzo delle risorse energetiche – si legge nel documento - è in fase avanzata la progettazione di un impianto di trigenerazione che, produrrà energia elettrica e consentirà di utilizzare l'energia termica, recuperata dalla trasformazione termodinamica, anche per produrre energia frigorifera, ovvero fluidi refrigerati per il condizionamento e per i processi industriali”. Tale impianto, la cui realizzazione è prevista nella primavera 2022, consentirà ingenti risparmi energetici, ma anche la riduzione dell’impatto ambientale in termini di emissioni di anidride carbonica.

Infine, sono stati consolidati oltre 2 milioni di investimenti immateriali e 3 milioni e mezzo di immobilizzazioni materiali. “Per tutte le società industriali del gruppo – spiega ancora il bilancio - si sono effettuati, e sono in corso di realizzazione, investimenti in macchinari e attrezzature coerenti con i piani di sviluppo, oltre che ampliamenti e miglioramenti degli uffici per creare ambienti di lavoro ergonomici e accoglienti”.