Granarolo, dopo avere ormai raggiunto 950 milioni di fatturato e avere messo a segno una serie di azzeccate acquisizioni – da Yomo a Centrale del Latte di Milano a Lat Bri – mantiene alta la bandiera della crescita, specie nei segmenti a più alto valore aggiunto e nelle referenze ad alto potenziale esportativo.
Il piano di ramificazione capillare sul territorio nazionale prosegue con un protocollo segnato con il caseificio sardo Podda, che vanta 15 milioni di ricavi e un’offerta che spazia dai formaggi freschi – bocconcini, mozzarella, latte yogurt – a quelli duri, con particolare attenzione alle tipicità isolane, fra le quali campeggia il classico pecorino sardo.
Podda, che vende anche tramite il proprio sito, è nota anche oltre confine e specialmente negli Usa, in Germania e Francia.
La lettera di intenti siglata con Ferruccio Podda Spa prevede vari passaggi che cominciano con la creazione di una newco, Casearia Podda, in cui il gruppo bolognese, guidato da Gianpiero Calzolari, avrà una quota di maggioranza del 65%, con un diritto di call sul restante 35% del capitale.
Nella società verranno messe in comune le rispettive competenze: l’impresa sarda apporterà la propria rete commerciale e il proprio portafoglio prododotti, mente il colosso bolognese renderà disponibile la propria formidabile struttura logistica.
Dall'operazione il gruppo cooperativo dovrebbe sviluppare un giro di affari aggiuntivo di circa 25 milioni di euro, che andranno a sommarsi ai circa 140 milioni ottenuti, sempre nel ramo caseario, dall’acquisto di Lat Bri e che renderanno ancora più verosimile l’obiettivo fissato per il 2016: 1,6 miliardi di vendite.
Ferruccio Podda di Sestu (Cagliari) ha iniziato l'attività nel 1952 come rivenditore di latte fresco sfuso destinato al consumo diretto, sottoposto esclusivamente a una leggera filtratura attraverso strati di ovatta. Ha mantenuto questo delicato approccio per il latte, che ha caratterizzato l'evoluzione dell’azienda, con il confezionamento del latte fresco pastorizzato e con la creazione di prodotti originali nei formaggi e nei latticini.
Il piano di ramificazione capillare sul territorio nazionale prosegue con un protocollo segnato con il caseificio sardo Podda, che vanta 15 milioni di ricavi e un’offerta che spazia dai formaggi freschi – bocconcini, mozzarella, latte yogurt – a quelli duri, con particolare attenzione alle tipicità isolane, fra le quali campeggia il classico pecorino sardo.
Podda, che vende anche tramite il proprio sito, è nota anche oltre confine e specialmente negli Usa, in Germania e Francia.
La lettera di intenti siglata con Ferruccio Podda Spa prevede vari passaggi che cominciano con la creazione di una newco, Casearia Podda, in cui il gruppo bolognese, guidato da Gianpiero Calzolari, avrà una quota di maggioranza del 65%, con un diritto di call sul restante 35% del capitale.
Nella società verranno messe in comune le rispettive competenze: l’impresa sarda apporterà la propria rete commerciale e il proprio portafoglio prododotti, mente il colosso bolognese renderà disponibile la propria formidabile struttura logistica.
Dall'operazione il gruppo cooperativo dovrebbe sviluppare un giro di affari aggiuntivo di circa 25 milioni di euro, che andranno a sommarsi ai circa 140 milioni ottenuti, sempre nel ramo caseario, dall’acquisto di Lat Bri e che renderanno ancora più verosimile l’obiettivo fissato per il 2016: 1,6 miliardi di vendite.
Ferruccio Podda di Sestu (Cagliari) ha iniziato l'attività nel 1952 come rivenditore di latte fresco sfuso destinato al consumo diretto, sottoposto esclusivamente a una leggera filtratura attraverso strati di ovatta. Ha mantenuto questo delicato approccio per il latte, che ha caratterizzato l'evoluzione dell’azienda, con il confezionamento del latte fresco pastorizzato e con la creazione di prodotti originali nei formaggi e nei latticini.
