Nestlè cresce da 21 mesi

Nestlè cresce da 21 mesi
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L’azienda svizzera dell’agroalimentare ha pubblicato i risultati dei primi nove mesi dell'anno, che evidenziano un giro d'affari di 60,9 miliardi di franchi svizzeri, in rialzo del 7,3%. In termini reali, le vendite sono tuttavia arretrate del 13% sul periodo. Anche se l’aumento dei prezzi delle materie prime ha registrato aumenti del 3,2%, la crescita dei volumi si é mantenuta al 4,1% ed ha totalizzato un giro di affari di 61 miliardi di FS.
Il gruppo ha leggermente rivisto al rialzo le previsioni. Nell'anno, Nestlé conta su "una performance leggermente superiore alla forchetta di crescita organica a lungo termine del 5-6%", ha precisato il direttore generale Paul Bulcke, spiegando che il gruppo ha raggiunto il suo obiettivo di "un miglioramento del margine a tasso di cambio costante".
L’Amministratore Delegato di Nestlé ha confermato che gli inasprimenti fiscali di molti stati europei hanno ridotto il potere di acquisto dei compratori. Per tale motivo la politica dell’azienda é di mantenere una produzione di tipo bipolare: una serie di prodotti considerati “premium” e di fascia superiore ed un’altra – piu’ economica – per le categorie con disponibilità limitate.
Queste ultime categorie rappresentano, a livello mondiale, il 14% del fatturato del gruppo mentre in Europa sono il 10% ma crescono in maniera vertiginosa condizionando molte scelte produttive.
Altre categorie di soggetti sulle quali sarà concentrata la prossima strategia di vendita sono rappresentate dai consumatori “over-sixty” che richiedono cibi adatti alla loro fascia di età e tutti quelli che utilizzano cibo “halal” di religione musulmana che conta, nella sola Europa, ben 60 milioni di persone.
Il gruppo ha leggermente rivisto al rialzo le previsioni. Nell'anno, Nestlé conta su "una performance leggermente superiore alla forchetta di crescita organica a lungo termine del 5-6%", ha precisato il direttore generale Paul Bulcke, spiegando che il gruppo ha raggiunto il suo obiettivo di "un miglioramento del margine a tasso di cambio costante".
L’Amministratore Delegato di Nestlé ha confermato che gli inasprimenti fiscali di molti stati europei hanno ridotto il potere di acquisto dei compratori. Per tale motivo la politica dell’azienda é di mantenere una produzione di tipo bipolare: una serie di prodotti considerati “premium” e di fascia superiore ed un’altra – piu’ economica – per le categorie con disponibilità limitate.
Queste ultime categorie rappresentano, a livello mondiale, il 14% del fatturato del gruppo mentre in Europa sono il 10% ma crescono in maniera vertiginosa condizionando molte scelte produttive.
Altre categorie di soggetti sulle quali sarà concentrata la prossima strategia di vendita sono rappresentate dai consumatori “over-sixty” che richiedono cibi adatti alla loro fascia di età e tutti quelli che utilizzano cibo “halal” di religione musulmana che conta, nella sola Europa, ben 60 milioni di persone.
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