Continua la spirale negativa di Carrefour

Continua la spirale negativa di Carrefour
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L’ipermercato francese numero due nella distribuzione mondiale continua a vedere la sua posizione deteriorarsi sempre di piu’ con il passare del tempo. Attualmente, la sua flessione in termini di clientela é stata del 5,6% mentre il suo giro di affari é sceso del 4,4%.
Pur potendo contare su una performarce positiva sia in Asia (+4,3%) che in America Latina (+10,3%), le perdite totali sono state dello 0,6%. La nuova strategia di vendita si sta orientando, adesso, verso prezzi piu’ contenuti per tutto il corso dell’anno piuttosto che praticare periodi di vendite promozionali.
La Cina, sulla quale il gruppo Carrefour aveva puntato in maniera incisiva effettuando forti investimenti che hanno reso possibile l’apertura di nuovi ipermercati, non sta dando i risultati sperati con vendite in contrazione del 2,1%.
Infatti, a seguito del perdurare dell’inflazione, la popolazione non é piu’ tanto portata ad aumentare i propri consumi mentre una nuova regolamentazione locale limita le promozioni sui prodotti non alimentari.
D’altra parte, molti osservatori economici dichiarano che la forte concorrenza nel settore della distribuzione in Cina portata da altri gruppi stranieri come Tesco, Wal-Mart, RT Mart (associato al francese Auchan e al taiwanese Ruentex) rende le cose ancora piu’ complicate.
Pur potendo contare su una performarce positiva sia in Asia (+4,3%) che in America Latina (+10,3%), le perdite totali sono state dello 0,6%. La nuova strategia di vendita si sta orientando, adesso, verso prezzi piu’ contenuti per tutto il corso dell’anno piuttosto che praticare periodi di vendite promozionali.
La Cina, sulla quale il gruppo Carrefour aveva puntato in maniera incisiva effettuando forti investimenti che hanno reso possibile l’apertura di nuovi ipermercati, non sta dando i risultati sperati con vendite in contrazione del 2,1%.
Infatti, a seguito del perdurare dell’inflazione, la popolazione non é piu’ tanto portata ad aumentare i propri consumi mentre una nuova regolamentazione locale limita le promozioni sui prodotti non alimentari.
D’altra parte, molti osservatori economici dichiarano che la forte concorrenza nel settore della distribuzione in Cina portata da altri gruppi stranieri come Tesco, Wal-Mart, RT Mart (associato al francese Auchan e al taiwanese Ruentex) rende le cose ancora piu’ complicate.
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