La Francia percorre la via centralizzata per tentare di dirimere il nodo gordiano degli affitti commerciali. Così, giovedì 23 aprile, il Ministro dell’economia, Bruno Le Maire, ha designato un commissario straordinario, o, più propriamente, una mediatrice ufficiale, nella persona di Jeanne-Marie Prost.

La nomina, per il valore della persona, è stata salutata, se non altro, dal consenso unanime delle 16 associazioni settoriali del commercio e dal Consiglio nazionale dei centri commerciali, che comprende 835 strutture per 18 milioni di metri quadrati di superficie lorda affittabile e un fatturato di 130 miliardi di euro.

La scelta dell’Esecutivo è caduta su Jeanne-Marie Prost, attualmente consigliere della Corte dei conti, nonché presidente dell’Osservatorio nazionale sui ritardi di pagamento. Prost ha anche guidato, fra il 2015 e il 2019, la Delegazione nazionale per la lotta contro le frodi fiscali ai danni delle finanze pubbliche e ha ricoperto la carica di Mediatrice nazionale del credito.

In una lettera congiunta le associazioni del commercio – tra le quali la Federazione del Franchising, il Sindacato della ristorazione, la Federazione del commercio cooperativo e Procos, che raccoglie in modo trasversale il commercio specializzato –, oltre a complimentarsi per la decisione, hanno ribadito le richieste già indirizzate al Primo ministro, Édouard Philippe, nonché ai dicasteri dell’economia, delle finanze e del lavoro.

I punti principali della piattaforma comprendono la cancellazione dei canoni per tutto il periodo di chiusura e l’adattamento dei pagamenti futuri alla cosiddetta parte variabile, ossia i ricavi nei primi mesi di riapertura.

Le federazioni, che rappresentano 2,6 milioni di lavoratori e 400.000 imprese indipendenti, fanno comunque presente che “la ripresa sarà lenta, in quanto densa di rischi economici e sociali. Dunque, le proprietà e i tenant non possono che collaborare come partner, in quanto il rendimento di ogni immobile dipende dalla capacità dell’affittuario di rispettare le proprie scadenze. In questo frangente i commercianti hanno dovuto sostenere importanti costi dovuti alla gestione degli stock, peraltro indispensabili alla ripartenza. Bisogna tenere conto che, in tempi normali, gli affitti hanno un’incidenza del 20% sul valore delle vendite”.

In Francia la tabella di marcia, che resta ancora da confermare, prevede, in sintesi, una ripartenza del commercio l’11 maggio, compresi gli shopping center ed escluse la ristorazione e le sale cinematografiche.