L’India non diventerà a breve uno dei mercati principali della catena svedese dell’arredamento low-cost. Si è infatti completamente arenato il piano d’espansione, del valore di circa 1 miliardo di dollari, che prevedeva l’apertura di 25 punti vendita nel Paese asiatico.

Le rigide regole per gli investimenti esteri - Foreign direct investment - in vigore in India prevedono infatti una partecipazione straniera non superiore al 51% e un socio indiano.  

Ikea non è però riuscita a trovare un partner locale con sufficiente capitale e resta ora in attesa di tempi migliori per sbarcare nel grande Paese asiatico, dato che le speranze per un cambiamento a breve termine delle regole per gli investimenti sembrano essere poco realistiche.

E dire che Ikea sembrava avere le carte in regola, perché già da tempo lavora con intensità nel mercato indiano, comprando molto materiale e impegnando migliaia di persone sia direttamente che nelle attività correlate.