I supermercati russi Vkusvill lasciano l'Occidente
I supermercati russi Vkusvill lasciano l'Occidente
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di Luca Salomone
Dopo il discount siberiano Mere se ne va, dall’Occidente, un’altra insegna russa.
Si tratta di Vkusvill, che ha chiuso i suoi primi - e unici - 4 negozi olandesi: 3 supermercati, tutti ad Amsterdam, e una gelateria a Bussum, nella parte settentrionale del Paese. A darne notizia è il giornale belga ‘Retail detail’. La decisione è legata al mancato apprezzamento del modello commerciale. Anche qui la crisi ucraina sembra solo l’ultima goccia.
Un progetto ambizioso
Ma andiamo con ordine. Vkusvill, decisamente antitetico rispetto a Mere, conta oggi 1.300 negozi in 59 città russe. Aveva portato in Olanda la propria insegna appena due anni fa, a marzo 2020, con il programma di entrare in Francia, a cominciare da Parigi, e poi in Belgio.
Il marchio, oltre che sulla rete fisica – specializzata in prodotti genuini e senza additivi -, punta molto sulla diversificazione multicanale che prevede, fra l’altro la stipula di alleanze con i marketplace locali e internazionali, la costruzione di minimercati all’interno delle aziende, il presidio del vending, nonché la distribuzione delle proprie marche private anche presso la concorrenza.
In particolare, i negozi olandesi si presentavano, appunto, come piccoli supermercati dell’autenticità alimentare e del cibo salutare, con prodotti acquistati in larga pare da fornitori locali, una piccola offerta di specialità russe e servizi di home delivery.
Le motivazioni di Andrei Krivenko
E allora? A spiegare le ragioni della fuoriuscita è il fondatore, il quaranteseienne Andei Krivenko. Interpellato dall’agenzia 'Interfax', l’imprenditore spiega che «l’attività quotidiana ci ha dimostrato che i consumatori occidentali non sono interessati alla nostra proposta. Peggio ancora: essi affermano che i prodotti scelti da Vkusvill sono graditi solo agli anziani, mentre i giovani li evitano.
«È possibile - ha continuato Krivenko - che i nostri ingredienti debbano cambiare e che, per esempio, il burro debba lasciare il posto alla margarina. Circa il 30% dei giovani europei non beve più latte autentico, ma solo latte vegetale. Forse, un domani, questi gusti arriveranno anche in Russia, ma per ora ciò non è accaduto».
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