Aperture all’estero in crescita del 35% vs 2015
Aperture all’estero in crescita del 35% vs 2015
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Sono 465 i punti vendita in arrivo dalla base Confimprese nel 2016 fuori dai confini italiani, in crescita del 35% sul 2015 e oltre 1.
00 (1.120) le persone assunte. Ad attirare la voglia di imprenditoria oltreconfine sotto l’egida del franchising non sono, però, solo le attuali mecche del turismo e del denaro facile come Arabia Saudita, Dubai, Oman, Iran, ma anche i paesi del Vecchio Continente, Svizzera, Belgio, Uk, Francia, Germania, dell’Est Europa (Romania, Bosnia) e delle ex Repubbliche sovietiche.
«Se il made in Italy fosse un marchio sarebbe il terzo più noto al mondo– chiarisce Mario Resca, presidente Confimprese –. Esportarlo all’estero significa sostenere la forza del brand e farlo conoscere ai consumatori stranieri affamati di prodotti italiani, dal fashion al food agli accessori. Tra i settori più vivaci che apriranno nel 2016 oltre 1.100 negozi nel mondo troviamo proprio abbigliamento e cibo. Alle nostre imprese va il compito di educare e spingere il consumatore verso i marchi italiani».
Nell’analisi dei comparti al fashion va il posto d’onore. Pianoforte Holding è tra le aziende con i maggiori piani di espansione, forte anche di due marchi ben consolidati in Italia. Di negozi ne aprirà 80 in totale, di cui 40 a insegna Yamamay e 40 Carpisa, entrambi con la formula del Master retail. Iran, Germania, UEA, Mongolia, Sud America, America Centrale, Russia, Nord Africa i paesi di sbocco. Dei 300 milioni di fatturato del gruppo il 20% proviene dai punti vendita all’estero. Quattro le persone per punto vendita per un totale di 320 nuovi assunti. Per Camomilla, di proprietà della C.M.T. Compagnia Manifatture Tessili S.r.l. nata nel 1974 a opera degli imprenditori napoletani Pierro, gli obiettivi si spostano su un medio-lungo periodo. Al momento sono in corso trattative con partner locali per una distribuzione attraverso sia canali tradizionali sia online: l’interesse è concentrato su alcune aree arabe e sulla Russia con relative regioni satelliti. Si stanno valutando varie modalità di presenza come aperture di store in franchising, distributori e piattaforme di vendita online multibrand. Anche un’altra intraprendente famiglia partenopea, quella dei fratelli Bernardo che hanno fondato Piazza Italia nel 1993, dopo aver consolidato il business in Italia con l’apertura di 250 negozi, è partita nel 2007 con lo sviluppo all’estero per soddisfare l’interesse di alcuni investitori stranieri desiderosi di replicare il modello di business.
Ad oggi ha all’attivo 40 store e nel 2016 ne aprirà altri 15 in Iran, Tunisia, Siria, Egitto con 12 persone a punto vendita per un totale di 180 risorse. Si concentra solo sul mercato francese Pittarosso, che ha già aperto un negozio a Marsiglia a fine aprile e ha in programma l’apertura di altri 3 entro il 2016, di cui la prossima a Montpellier. La location è standard, 900 mq, con 5 persone per punto vendita (20 in totale). Per il gruppo veneto l’estero conta sempre di più: negli ultimi due anni il fatturato generato dai negozi oltreconfine è cresciuto dall’8 al 15 per cento. Miniconf, nata nel 1973 da un’ispirazione del suo attuale presidente Giovanni Basagni a Ortignano nella parte orientale della Toscana dove tuttora ha la sua sede principale, prevede 10 negozi a insegna Sarabanda e 4 a insegna Ido, suddivisi tra l’area delle ex-repubbliche sovietiche, l’est Europa e l’Asia. Il totale addetti coinvolto sarà di circa 56 persone. Il fatturato proveniente dall’estero copre il 10% circa del totale. Kiabi aprirà all’estero 10 punti vendita con una media di 20 persone e con una novità di format: in nuovo concept store Kiabi free.
Primadonna Collection, nata nel 2001 dalla volontà dell’imprenditore pugliese Valerio Tatarella nel settore di calzature e accessori, sbarcherà con 15 nuovi punti vendita in Francia, Spagna, Germania, Croazia, Slovacchia e Russia. Sono 75 le persone assunte in totale. L’estero pesa il 10% sul totale giro d’affari del gruppo pugliese. Per Original Marines, il gruppo napoletano che fa capo alla Holding Imap Export, fondata nel 1983 dagli imprenditori napoletani Angelo Pera e Vittorio Di Vincenzo, le aperture saranno 40. Tra i Paesi di sbocco Iran ed Est Europa. In totale saranno 130 i nuovi addetti.
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