Anche Expo Dubai si sposta di un anno
Anche Expo Dubai si sposta di un anno
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Expo Milano 2015 ed Expo Dubai…2021.
Lo spostamento di calendario dipende, inutile dirlo, dall’emergenza Covid. Le nuove date, per l’appuntamento nell’Emirato, sono dal 1° ottobre 2021 al 31 marzo 2022.
Lo ha proposto, all'unanimità e in modo solidale con il governo di Dubai, la Commissione esecutiva del Bie (Bureau international des expositions), formata dai 12 Stati membri eletti dall’Assemblea generale.
Il riporto era già nell’aria, quanto scontato, visto che era stato suggerito da un altro organo, cioè il Collegio dei commissari Expo. Ora si attende le ratifica dell’Assemblea generale, che avverrà entro il prossimo 29 maggio, con televoto.
Il nostro Paese, come tutti gli altri, è per lo slittamento. Lo ha detto Paolo Glisenti, Commissario generale per l’Italia: “Expo Dubai, si prospetta a questo punto, dopo l'emergenza sanitaria, come la prima opportunità offerta dal più grande evento mai organizzato sulla scena internazionale, con oltre 190 partecipanti, per il rilancio del Sistema Italia, dalle esportazioni al turismo, dalla scienza all'arte e alla cultura".
Secondo il segretario generale di Bie, Dimitri S. Kerkentzes "ogni esposizione universale nasce dall’unione di sforzi collettivi verso un obiettivo condiviso di progresso umano. Sono convinto che Expo Dubai sarà, al momento giusto, il migliore modo per costruire, con ottimismo e speranze rinnovate, un futuro migliore e più promettente per tutti”.
Il settore fieristico è uno dei più colpiti dall’emergenza sanitaria. Come ricorda Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), che rappresenta 36 quartieri, le manifestazioni sono una leva economica del Paese che ogni anno genera affari per 60 miliardi di euro e sono state tra le prime a essere fermate dai provvedimenti del Governo e dalle ordinanze delle Regioni.
Al 27 marzo erano 138 le manifestazioni italiane posticipate, alcune al 2021. Di queste 63 sono a carattere internazionale e 75 nazionale. Trenta erano quelle annullate. Complessivamente erano già 168 – a cui si aggiungono numerose manifestazioni a carattere regionale e locale - concentrate principalmente in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
A fine aprile, dopo numerose richieste inascoltate di Aefi, i presidenti delle tre Regioni si sono uniti e hanno chiesto al Governo la creazione di un fondo di emergenza dell’ammontare di 800 milioni a beneficio di tutto il nostro sistema espositivo.
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