Mutti supporta il progetto "Cool Forest"

Mutti supporta il progetto "Cool Forest"
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Mutti supporta il progetto “Cool Forest” alla 19esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, curata dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti e aperta fino al 23 novembre 2025.
Realizzata grazie al sostegno dell’azienda, e in mostra presso gli spazi espositivi dell’Arsenale, “Cool Forest” è un’installazione di specie vegetali dotata di sensori che monitorano il flusso della linfa, la crescita, l’umidità e la temperatura, concepita per dimostrare e misurare gli effetti naturali di raffreddamento e riduzione del calore. Camminando lungo la passeggiata dell’Arsenale, i visitatori hanno infatti la possibilità di immergersi nella microforesta, scoprendone la biodiversità e sperimentando i metodi di raffreddamento urbano, riflettendo al contempo su come il futuro sia suscettibile di cambiamenti a seconda del clima. Il progetto sottolinea infatti il ruolo cruciale delle piante nell’adattamento al cambiamento climatico e nella costruzione di un futuro più resiliente, in linea con il tema centrale della Biennale Architettura 2025.
Il progetto è il frutto della collaborazione tra l'architetto paesaggista Kate Orff di Scape Landscape Architecture, l'agronomo Marco Scano, esperto di adattamento botanico e della Harvard Gsd Department of Landscape Architecture.
«Siamo orgogliosi di prendere parte a questa prestigiosa mostra e di avere modo di collaborare, ancora una volta, con il genio di Carlo Ratti, sempre impegnato a trovare soluzioni che mettano al centro il complesso e affascinante rapporto tra uomo e natura - dichiara Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti –. Il sostegno a “Cool Forest” rappresenta un'importante occasione per condividere la visione che da sempre adottiamo in Mutti, fondata sui principi di responsabilità, qualità e sostenibilità, e che ci spinge ad andare ben oltre la mera produzione, provando a contribuire attivamente per restituire valore al territorio che ci ospita».
La tecnologia utilizzata da “Cool Forest” non è nuova a Mutti: in collaborazione l'Istituto dei Materiali per l'Elettronica e il Magnetismo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Imem-Cnr), l’azienda ha avviato la sua prima sperimentazione di monitoraggio sulle piante di pomodoro attraverso Bioristor, un innovativo sensore applicato direttamente sul fusto e che – come i sensori della “Cool Forest” – è in grado di monitorare in tempo reale la salute delle piante, analizzandone i processi fisiologici fondamentali come, per esempio, l’esatta necessità di acqua, e comunicando direttamente con gli agricoltori.
Il sostegno a “Cool Forest” si integra perfettamente nel percorso e nell'impegno di Mutti verso la sostenibilità, il rispetto e la valorizzazione del territorio, principi che guidano concretamente la vita aziendale, provando ad andare oltre la mera riduzione dell'impatto ambientale. A Montechiarugolo, per esempio, Mutti è impegnata da anni in un processo di rinaturalizzazione del territorio circostante la sua sede, dove ha messo a dimora oltre 16.000 alberi e creato aree umide per incrementare la funzionalità ecologica della zona così da renderla fruibile come habitat per uccelli, micro-mammiferi, anfibi e insetti; il tutto integrato con un’attività di monitoraggio della biodiversità con censimenti diretti e l’utilizzo di sensori posizionati nelle aree di intervento.
Mutti ha realizzato inoltre altri progetti per incrementare il verde nella provincia di Parma, sempre con l’obiettivo di ripristinare e ricolonizzare aree impoverite, da restituire alla comunità, favorendo la biodiversità e la resilienza dell’ecosistema.
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