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Valorizzazione e informazione fanno crescere l’Asiago
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Valorizzazione e informazione fanno crescere l’Asiago
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Il Consorzio di tutela del formaggio Asiago conferma un trend positivo per il 2006, registrando una crescita anche nelle regioni centro-meridionali dell’Italia.
Nel corso dell’ultimo anno la produzione di Asiago Stagionato è aumentata di 1,2 punti percentuali, circa 300mila forme, mentre è diminuita dello 0,9% (1.450.000 forme) quella di Asiago Fresco. Sono leggermente calati i prezzi della dop ma, nonostante una minore redditività economica, le produzioni oggetto di tutela sembrano comunque offrire garanzie maggiori. Lo confermano l’entrata nel Consorzio di quattro nuovi produttori e la ripresa della produzione in sette malghe dell’Altopiano.
Oltre alle normali attività svolte dal Consorzio - come la tutela della denominazione e le ispezioni lungo tutta la filiera, dalle stalle di mungitura ai punti vendita - nell’ultimo anno ha preso vita un progetto integrato di filiera del formaggio Asiago per l’accesso con la massima priorità ai fondi del piano di sviluppo rurale predisposto dalla regione Veneto. A questa iniziativa si è inoltre aggiunta la campagna radiofonica, relativa all’Asiago Stagionato, che ha riscosso un grande successo.
Buoni risultati anche per l’attività promozionale triennale negli Stati Uniti, dove nel 2006 - secondo i dati Istat - l’export è aumentato del 23,5%. E’ già stata annunciata dal Consorzio un’analoga campagna in Svizzera, insieme allo Speck e ai vini dell’Alto-Adige, volta a mantenere vivo l’apprezzamento per il formaggio Asiago. La confederazione elvetica rimane infatti il primo paese importatore, assorbendo circa il 3% della produzione totale.
“Il 60% del nostro bilancio - dichiara Roberto Gasparini, presidente del Consorzio - è impegnato nell’attività di informazione, promozione e valorizzazione del prodotto: sono cifre importanti nella nostra ottica locale, che però quasi scompaiono se confrontate con gli investimenti di altri formaggi dop, per non parlare di quelli degli operatori commerciali, sia italiani che stranieri. Per questo motivo da diversi anni svolgiamo azioni di co-marketing con altri importanti Consorzi di tutela, quali il Parmigiano-Reggiano, la mozzarella di bufala campana e lo speck Alto Adige”.
Nel corso dell’ultimo anno la produzione di Asiago Stagionato è aumentata di 1,2 punti percentuali, circa 300mila forme, mentre è diminuita dello 0,9% (1.450.000 forme) quella di Asiago Fresco. Sono leggermente calati i prezzi della dop ma, nonostante una minore redditività economica, le produzioni oggetto di tutela sembrano comunque offrire garanzie maggiori. Lo confermano l’entrata nel Consorzio di quattro nuovi produttori e la ripresa della produzione in sette malghe dell’Altopiano.
Oltre alle normali attività svolte dal Consorzio - come la tutela della denominazione e le ispezioni lungo tutta la filiera, dalle stalle di mungitura ai punti vendita - nell’ultimo anno ha preso vita un progetto integrato di filiera del formaggio Asiago per l’accesso con la massima priorità ai fondi del piano di sviluppo rurale predisposto dalla regione Veneto. A questa iniziativa si è inoltre aggiunta la campagna radiofonica, relativa all’Asiago Stagionato, che ha riscosso un grande successo.
Buoni risultati anche per l’attività promozionale triennale negli Stati Uniti, dove nel 2006 - secondo i dati Istat - l’export è aumentato del 23,5%. E’ già stata annunciata dal Consorzio un’analoga campagna in Svizzera, insieme allo Speck e ai vini dell’Alto-Adige, volta a mantenere vivo l’apprezzamento per il formaggio Asiago. La confederazione elvetica rimane infatti il primo paese importatore, assorbendo circa il 3% della produzione totale.
“Il 60% del nostro bilancio - dichiara Roberto Gasparini, presidente del Consorzio - è impegnato nell’attività di informazione, promozione e valorizzazione del prodotto: sono cifre importanti nella nostra ottica locale, che però quasi scompaiono se confrontate con gli investimenti di altri formaggi dop, per non parlare di quelli degli operatori commerciali, sia italiani che stranieri. Per questo motivo da diversi anni svolgiamo azioni di co-marketing con altri importanti Consorzi di tutela, quali il Parmigiano-Reggiano, la mozzarella di bufala campana e lo speck Alto Adige”.
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