Cresce e punta al futuro la base sociale di Conapi, il Consorzio apicoltori agricoltori biologici italiani, principale produttore di miele biologico in Italia e in Europa. Il Consiglio di Amministrazione infatti nei mesi scorsi, a fronte di 44 domande di ingresso nel consorzio, ha effettuato direttamente, per la prima volta, una selezione che ha portato ad accettare come soci 23 nuovi apicoltori, buona parte dei quali giovani.

La selezione è avvenuta in base ai criteri di condivisione e partecipazione alla filosofia produttiva di Conapi, ossia la dimensione cooperativa e collaborativa, l’attenzione alla qualità, la propensione alla conversione al biologico e le modalità di lavoro e trattamento delle api.

“Abbiamo posto una grande attenzione non solo al prodotto e al produttore, ma anche allo spirito con il quale questi apicoltori ci hanno chiesto di entrare a far parte della nostra compagine, alla loro disponibilità a costruire un’impresa comune”, spiega Diego Pagani, incaricato di questo compito dal Consiglio di Amministrazione.

“Ci rendiamo conto che è un percorso impegnativo, tanto più se si pensa che le nostre scelte sono in controtendenza rispetto alle dinamiche di un mercato che premia la convenienza a discapito della provenienza italiana, della qualità e della diversificazione dei prodotti. Riteniamo fondamentale che ogni socio condivida e faccia propri nel suo lavoro quotidiano i pilastri su cui poggia Conapi: la valorizzazione della produzione biologica e comunque “pulita”, della regionalità e della tipicità, nonché la rintracciabilità completa della filiera“.

Conapi è infatti in Italia l’unica realtà apistica ad aver ottenuto la certificazione di rintracciabilità di filiera secondo la norma UNI 10939:2001.

Il controllo del prodotto avviene lungo tutta la filiera, consentendo al consumatore finale di accedere a numerose informazioni non obbligatorie per legge (come il nome dell’apicoltore, il luogo e il mese di raccolta), indicate nelle diverse confezioni con una vera e propria “Carta d’Identità” dei diversi mieli.

Il Consorzio può ritenersi soddisfatto delle proprie scelte, come dimostra l’andamento produttivo e commerciale dell’ultimo anno. Con un incremento del 12 per cento rispetto al precedente, nell’esercizio 2005-2006 si è giunti a 23.400 quintali di miele, per complessivi 10 milioni di euro.