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Biologico, strategie condivise per crescere in Italia e in Europa

Biologico, strategie condivise per crescere in Italia e in Europa

Biologico, strategie condivise per crescere in Italia e in Europa

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redazione

Lo scorso 27 maggio AssoBio e il Consorzio il Biologico hanno unito le forze in un evento che ha rappresentato una tappa importante per il settore del biologico in Italia. L’appuntamento ha coniugato il rinnovo degli impegni associativi, momento riservato ai soci e che si è tenuto nella prima parte della mattinata, con una giornata di dialogo, dati, visioni e formazione, per rafforzare un comparto sempre più strategico per la salute, l’ambiente e l’economia.

«È stata una giornata intensa e simbolica per il futuro del nostro settore. Sono soddisfatta della partnership con Consorzio Il Biologico e ringrazio entrambi i Consigli per la fiducia che hanno riposto in questa collaborazione. Sappiamo che il biologico italiano ha bisogno di compattezza – ha affermato Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio –. Questo evento è un esempio tangibile di come stiamo lavorando per fare sistema: superare le barriere e costruire insieme una nuova forza per il bio italiano in Europa».

Un messaggio condiviso anche da Massimo Monti, presidente del Consorzio il Biologico, che ha scelto con convinzione la strada della sinergia: «Questo è “solo” il primo passo, ma il primo passo è una condizione necessaria per fare passi che seguiranno. La crescita del settore biologico in quantità, in qualità e in valore è un elemento centrale di miglioramento della nostra società ed è un obiettivo che dobbiamo e che possiamo perseguire solo lavorando assieme. Assieme e tenendo ben presente che un’equa, ed economicamente sostenibile, suddivisione del valore creato lungo la filiera è fattore di successo imprescindibile.”

Nel corso dell’ultimo anno, il costante numero di soci rappresenta un segnale positivo che conferma la solidità dell’Associazione quale punto di riferimento per il biologico italiano, con una rete sempre più qualificata e impegnata nella crescita del settore. AssoBio – che riunisce realtà attive nei settori della trasformazione, produzione, distribuzione, vitivinicolo e cosmesi – registra inoltre un incremento delle aziende operative nella produzione, a testimonianza di un interesse crescente verso i segmenti produttivi della filiera biologica. A questi dati si affiancano le numerose attività istituzionali portate avanti con i Ministeri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, delle Imprese e del made in Italy, della Salute e con l’Istituto Superiore di Sanità, oltre alla partecipazione alle principali fiere di settore come Marca, Biofach e Tuttofood.

Particolarmente rilevante, inoltre, è la proposta formativa di AssoBio dedicata ai soci, che rappresenta un’importante occasione di aggiornamento e confronto. Da inizio 2025 ad oggi, sono stati realizzati tre moduli formativi gratuiti, che hanno offerto ai partecipanti un quadro chiaro ed esaustivo dei regolamenti comunitari e delle normative nazionali che disciplinano le produzioni biologiche.

Biologico in positivo
Durante l’evento Nicola De Carne, retail customer success leader di NIQ, ha presentato i dati aggiornati del mercato biologico italiano ed europeo. Nel 2025, il mercato del biologico in Italia ha confermato un’accelerazione significativa, segnando un giro d’affari di 2,25 miliardi di euro nella distribuzione moderna, con una crescita del 5,6% a valore rispetto all’anno precedente. Un dato ancora più rilevante se confrontato con il 2,8% del comparto alimentare nel suo complesso, a testimonianza di una crescente attenzione da parte dei consumatori verso scelte più consapevoli e salutari. L’assortimento medio dei prodotti bio è aumentato, così come l’intensità promozionale, mentre i volumi crescono del +5,8%, segnalando una domanda in consolidamento. Tra le aree più dinamiche, il Sud Italia spicca con un incremento a doppia cifra (+13,3%), mentre canali come il discount (+8,9%) e l'e-commerce (+5,6%) mostrano grande vitalità. Le categorie in maggiore espansione riguardano soprattutto i prodotti legati al benessere: yogurt funzionali, semi, sostituti vegetali e piatti pronti salutistici. Un altro elemento chiave emerso dall’analisi riguarda il profilo dei consumatori. Le famiglie più coinvolte nel consumo di biologico sono quelle giovani con figli e reddito medio-alto, ma anche le famiglie mature con reddito basso giocano un ruolo importante. In particolare, si evidenziano margini di crescita tra i giovani a basso reddito, target che potrebbe essere intercettato meglio attraverso politiche di prezzo, comunicazione educativa e ampliamento dell’assortimento.

Un documento congiunto per le priorità del settore
In collegamento da Bruxelles, Eduardo Cuoco, direttore di Ifoam Organics Europe, è intervenuto portando il punto di vista delle istituzioni europee; Simona Caselli, capo affari europei di Legacoop Agroalimentare, ha esposto la prospettiva cooperativa internazionale; Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, ha affrontato i temi più urgenti per la filiera italiana; Francesco Torriani, alla guida del settore agricoltura biologica di Confcooperative, ha offerto il punto di vista degli agricoltori biologici e Jacopo Gabriele Orlando, vicepresidente di AssoBio, ha chiuso il cerchio con una riflessione sulle azioni concrete da intraprendere. In questa occasione, AssoBio ha assunto l’impegno, insieme a Massimo Monti (Consorzio il Biologico) e a Maria Grazia Mammuccini (FederBio), di elaborare un documento congiunto che sintetizzi le richieste prioritarie del settore e definisca una posizione condivisa da portare con determinazione sui tavoli istituzionali europei. Un’iniziativa nata grazie anche al contributo attivo di Simona Caselli, con l’obiettivo di dare maggiore forza alla voce del biologico italiano nel contesto delle politiche comunitarie.

L’ultima parte della giornata è stata teatro della tavola rotonda “Biologico, Gdo e produzione: si vince insieme. Un confronto tra sfide di mercato e possibili sinergie” che ha messo a confronto esperienze e visioni su sinergie e sfide del mercato in compagnia di imprese e rappresentanti della Gdo. Fabio Brescacin, presidente EcornaturaSì, Tiziano Manco, business unit director di Granarolo, Hervè Martin, responsabile pl e assicurazione alimentare di Carrefour Italia, Andrea Minarelli, responsabile vendite italia di Alce Nero, Elena Montanari, national category manager diConad, Carmen Quatrale, brand manager di Viviverde Coop Italia e Claudio Rosti, sales manager di Euro Company, hanno parlato di sfide commerciali, opportunità di co-marketing e necessità di strategie condivise. Dalla tavola rotonda è emerso un messaggio forte e condiviso: il settore del bio è chiamato oggi a difendersi da una comunicazione che rischia di generare confusione nel consumatore attraverso claim come “zero residui” o “100% naturale”. In un contesto segnato da crisi economiche e geopolitiche, che distolgono l’attenzione dalla sostenibilità, il biologico ha il compito di riaffermare con forza i propri valori, garantendo un’informazione trasparente e accessibile. La sfida più urgente è proprio quella comunicativa: spiegare in modo chiaro i benefici concreti e distintivi del biologico, bilanciando l’aspetto emozionale con quello tecnico. Solo così sarà possibile rafforzare la fiducia dei consumatori e sostenere una filiera equa, in cui il valore sia redistribuito con equilibrio tra tutti gli attori coinvolti.

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