I recenti studi condotti dall’Istat rivelano che il 9,5% della spesa destinata dalle famiglie italiane all’acquisto di generi alimentari è dedicata ai prodotti ittici, con un trend in deciso aumento negli ultimi 5 anni.

I dati suggeriscono inoltre all’intera filiera della produzione ittica italiana di riservare maggiore attenzione agli aspetti che tradizionalmente caratterizzano le strategie delle industry più avanzate nella produzione e commercializzazione di beni di largo consumo: maggiore innovazione a supporto della filiera produttiva e attenzione crescente alla comunicazione diretta tra produttori e consumatori finali.

«Questi dati – ha dichiarato il Segretario Generale di Assoittica, Giuseppe Palma, in occasione della Prima Convention di Assoittica Italia, svoltasi recentemente a Roma, alla presenza dei principali rappresentanti del mondo istituzionale e delle oltre 100 aziende italiane associate – dovrebbero indurci a reinterpretare il nostro ruolo all’interno del comparto alimentare, suggerendoci di proseguire sulla strada dell’innovazione di filiera e della valorizzazione, anche attraverso la comunicazione al grande pubblico, dell’enorme patrimonio di qualità e di sicurezza contenuto nel prodotto ittico italiano».

L’innovazione deve rispondere alla necessità di far fronte alle mutate esigenze dei consumatori e deve quindi consentire la commercializzazione di referenze, seppur lavorate o trasformate, che mantengano tutte le proprietà organolettiche e nutrizionali fondamentali, e siano anche facilmente consumabili. In futuro bisognerà quindi puntare su una costante innovazione di prodotto, resa possibile anche dall’accesso ai fondi strutturali statali, che oltre a rappresentare nuova linfa vitale per il processo di crescita tecnologica, favorirebbero un maggiore supporto al processo di professionalizzazione delle figure chiave del settore. Anche la comunicazione non fungerà soltanto da veicolo commerciale a supporto delle aziende del comparto, ma soprattutto da utile strumento informativo nelle mani dei consumatori.

«A fronte dei suoi 5 miliardi di fatturato rappresentati dalle aziende associate – ha dichiarato Franco Manzato, Sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – l’Associazione ricopre un ruolo fondamentale nell’attività di valorizzazione del prodotto ittico verso il consumatore finale, sempre nel segno della qualità e della sicurezza alimentare». «Il comparto ittico italiano, con le attuali 6.000 unità impiegate dalle aziende associate ad Assoittica – ha poi aggiunto Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – risulta attualmente in forte espansione, necessitando ogni giorno di più di un turnover qualificato e attento alle tematiche dell’innovazione tecnologica».

Un volume d’affari che richiede anche un’adeguata struttura di controllo, per mantenere elevati standard qualitativi e minimizzare il rischio di comportamenti fraudolenti. A questo scopo è stato accolto con estremo favore da tutti gli associati la partecipazione dei vertici della Direzione Generale per la Sicurezza Alimentare e quella per la Sanità Animale del Ministero della salute, il rinnovo dell’Accordo di collaborazione dell’Associazione con il Comando Generale delle Capitanerie di porto nonché la possibilità di un accordo di collaborazione con il NAS – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri e, con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi, al fine di supportare le tre strutture nella loro attività di tutela dei consumatori.