Le previsioni per la campagna oleicola 2015-2016 fanno ben sperare anche le imprese produttrici di olio di sansa. Lo rileva Assitol, l’associazione italiana degli industriali di settore, sulla base delle prime stime elaborate al suo interno.
In particolare, secondo le rilevazioni del comparto, la produzione supererà le 300mila tonnellate, recuperando in parte la contrazione registrata lo scorso anno, e facendo ritornare l'Italia il secondo produttore al mondo di olio di oliva. “Dopo tre anni bui – afferma Michele Martucci, presidente del Gruppo Sansa di ASSITOL – ed un avvio del 2015 tutto in negativo, a poche settimane dall’avvio della prossima campagna, si intravede un po’ di luce, sia dal punto di vista produttivo, sia per quanto riguarda la qualità”. Le buone condizioni climatiche e l’assenza di problemi fitosanitari, infatti, dovrebbero assicurare un buon livello qualitativo dell’olio.
Gli imprenditori, che avevano visto ridurre la produzione di sansa di quasi il 40% e quella per fini energetici della metà, ora riprendono a sperare. La sansa è un sottoprodotto della lavorazione delle olive in frantoio, impiegata per produrre olio alimentare e, in tempi più recenti, biomasse. Quello che, erroneamente, si potrebbe considerare uno “scarto”, al contrario, è valorizzato dal lavoro delle aziende che trasformano la sansa e ne estraggono un olio destinato all’alimentazione e, in aggiunta, un combustibile di origine vegetale, con evidenti vantaggi ambientali.
Le previsioni per la campagna oleicola 2015-2016 fanno ben sperare anche le imprese produttrici di olio di sansa. Lo rileva Assitol, l’associazione italiana degli industriali di settore, sulla base delle prime stime elaborate al suo interno.
In particolare, secondo le rilevazioni del comparto, la produzione supererà le 300mila tonnellate, recuperando in parte la contrazione registrata lo scorso anno, e facendo ritornare l'Italia il secondo produttore al mondo di olio di oliva. “Dopo tre anni bui – afferma Michele Martucci, presidente del Gruppo Sansa di ASSITOL – ed un avvio del 2015 tutto in negativo, a poche settimane dall’avvio della prossima campagna, si intravede un po’ di luce, sia dal punto di vista produttivo, sia per quanto riguarda la qualità”. Le buone condizioni climatiche e l’assenza di problemi fitosanitari, infatti, dovrebbero assicurare un buon livello qualitativo dell’olio.
Gli imprenditori, che avevano visto ridurre la produzione di sansa di quasi il 40% e quella per fini energetici della metà, ora riprendono a sperare. La sansa è un sottoprodotto della lavorazione delle olive in frantoio, impiegata per produrre olio alimentare e, in tempi più recenti, biomasse. Quello che, erroneamente, si potrebbe considerare uno “scarto”, al contrario, è valorizzato dal lavoro delle aziende che trasformano la sansa e ne estraggono un olio destinato all’alimentazione e, in aggiunta, un combustibile di origine vegetale, con evidenti vantaggi ambientali.