Utopia e realtà di un capitalismo imprenditoriale civile
Utopia e realtà di un capitalismo imprenditoriale civile
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E’ da poco uscito il nuovo lavoro del segretario generale di Assocamerestero ed esperto di economia finanziaria, in cui si sottolinea come la grande crisi abbia dimostrato tutti i limiti delle formule capitalistiche basate su un mercato impersonale e mossodall’egoismo individuale.
Esposito, autore di numerosi saggi sui temi dello sviluppo, dell’economia industriale, della statistica economico-territoriale e dei processi di internazionalizzazione, propone perciò in questo volume di seguire la strada del capitalismo imprenditoriale civile, capace di coniugare valorizzazione della persona, spirito imprenditoriale e attenzione verso gli altri e di tenere insieme la felicità pubblica con il ruolo e il protagonismo dell’impresa personale
Una recente indagine (da Mauro Magatti, “La nuova borghesia produttiva”, Guerini e Associati, 2015) rivela che esiste una percentuale rilevante di imprenditori secondo cui la finalità dell’impresa è quella di favorire uno sviluppo più complessivo. Solo il 18% degli imprenditori intervistati, infatti, ritiene che la finalità di un’attività di business sia da rinvenire nel profitto, mentre il 44% pensa che vada identificata nella soddisfazione del proprietario, dei lavoratori, dei clienti e dei fornitori e il 23% che vada ricercata nella creazione di benessere economico e sociale per lo sviluppo di una cultura basata su bellezza e qualità. Si può partire da qui per capire il senso del libro “C'è qualcosa di nuovo, anzi di antico. Utopia e realtà di un capitalismo imprenditoriale civile” (Fralerighe Editore, 2016) di Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero ed esperto di economia finanziaria.
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