Un nuovo decreto promuove l’energia verde

Un nuovo decreto promuove l’energia verde
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Via libera agli incentivi per la produzione di energia elettrica da parte di piccoli impianti - installati in aziende agricole e stalle - alimentati a biomassa agricola come residui di potature o letame proveniente dagli allevamenti. Lo stabilisce il nuovo decreto legislativo per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili.
Varato dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con quello dell’ambiente, il provvedimento introduce una tariffa omnicomprensiva di 0,22 euro/kW in “conto energia” per gli impianti di potenza inferiore a 1 Mw alimentati a biomasse e biogas, in attesa della successiva adozione dell’apposito decreto da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il decreto prevede inoltre un coefficiente di moltiplicazione dei certificati verdi, titoli destinati a incentivare la produzione di energia elettrica da parte di impianti della stessa potenza elettrica. Infine, viene risolta l’annosa questione della cumulabilità degli incentivi, chiarendo espressamente che per gli impianti di proprietà di aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali l’accesso alla tariffa è cumulabile con altri incentivi pubblici - non eccedenti il 40% del costo di investimento - di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi.
Il mantenimento di un trattamento economico di favore riservato a impianti di potenza medio-bassa rappresenta un’opportunità per molte imprese agricole presenti sul territorio nazionale e consentirà, inoltre, la diffusione di piccole strutture agroenergetiche compatibili con i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed energetica.
Si tratta di un passo importante dell’Italia verso il raggiungimento degli impegni fissati dalla Commissione Ue con l’accordo sul clima, che fissa al 20% la produzione di energia rinnovabile da raggiungere entro il 2020. Attualmente la quota sul consumo complessivo in Italia è pari al 5,2%.
Varato dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con quello dell’ambiente, il provvedimento introduce una tariffa omnicomprensiva di 0,22 euro/kW in “conto energia” per gli impianti di potenza inferiore a 1 Mw alimentati a biomasse e biogas, in attesa della successiva adozione dell’apposito decreto da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il decreto prevede inoltre un coefficiente di moltiplicazione dei certificati verdi, titoli destinati a incentivare la produzione di energia elettrica da parte di impianti della stessa potenza elettrica. Infine, viene risolta l’annosa questione della cumulabilità degli incentivi, chiarendo espressamente che per gli impianti di proprietà di aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali l’accesso alla tariffa è cumulabile con altri incentivi pubblici - non eccedenti il 40% del costo di investimento - di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi.
Il mantenimento di un trattamento economico di favore riservato a impianti di potenza medio-bassa rappresenta un’opportunità per molte imprese agricole presenti sul territorio nazionale e consentirà, inoltre, la diffusione di piccole strutture agroenergetiche compatibili con i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed energetica.
Si tratta di un passo importante dell’Italia verso il raggiungimento degli impegni fissati dalla Commissione Ue con l’accordo sul clima, che fissa al 20% la produzione di energia rinnovabile da raggiungere entro il 2020. Attualmente la quota sul consumo complessivo in Italia è pari al 5,2%.
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