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Nuova carta d’identità per il vino rosé

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Redazione
Via libera del Comitato di gestione vino alla proposta del commissario Ue all’agricoltura, Mariann Fischer Boel, che permetterà di riconoscere il vero rosé grazie alla menzione in etichetta “vino rosato tradizionale”. br />
Prodotto mediante un’attenta e particolare vinificazione dei vini rossi di qualità, il vino rosato tradizionale rischiava infatti di essere declassato a causa dei prezzi concorrenziali delle miscele di vini da tavola bianchi e rossi che entrano liberamente in Europa. Si tratta quindi di punto a favore del prodotto di qualità, ma anche del ruolo centrale che sta assumendo l’etichettatura nel settore agroalimentare.

La soluzione permette comunque ampia discrezionalità ai Paesi produttori che, oltre alla menzione “vino rosato tradizionale”, potranno introdurre anche la dicitura facoltativa “rosato da miscelazione” se il vino è frutto di tagli tra bianchi e rossi. Gli Stati membri potranno rendere queste menzioni obbligatorie però solo sui vini prodotti nel loro territorio.

Le reazioni nel mondo agricolo italiano sono state contrastanti: Coldiretti ha espresso il proprio disappunto sul via libera  al rosé ottenuto dalle miscele tra bianchi e rossi, mentre per Confagricoltura si tratta di un segnale positivo, sebbene sarebbe stato più opportuno imporre l’obbligo di etichetta sui vini miscelati. Infine, secondo la Cia, la decisione va nella giusta direzione poiché tutela il metodo di lavorazione tradizionale.
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