Per garantire attenzione e attuare politiche di sviluppo specifiche per le imprese dell’industria alimentare italiana, il secondo settore manifatturiero nazionale dopo il metalmeccanico, l’associazione ha messo a punto sette richieste da presentare al nuovo governo. br />
Federalimentare chiede in particolare l’impegno del ministero dello Sviluppo economico su temi tecnico-commerciali - quali etichettatura, presentazione e pubblicità degli alimenti -, ma anche del ministero degli Esteri, per seguire la promozione dei prodotti e delle imprese sui mercati più promettenti.

In materia di federalismo, l’associazione si dimostra favorevole a patto che non comprometta l'esigenza di avere un'unica sicurezza alimentare e un'unica politica alimentare e nutrizionale per tutti i cittadini. E per quanto riguarda la sua applicazione, si chiede al governo di indicare i limiti entro i quali le Regioni possono legiferare, riconducendo alla competenza esclusiva europea e statale le materie di particolare interesse per i consumatori.

Federalimentare invita poi a non seguire l’esempio di alcuni stati del Nord Europa, che hanno scelto di intervenire legiferando in materia di consumi, comunicazione commerciale e comportamenti alimentari. La responsabilità individuale e la liberta d’impresa devono infatti restare principi costanti dell’azione di governo.

Gli altri punti riguardano nello specifico la richiesta di riprendere il percorso delle riforme, riassumibili con il titolo di Codice Alimentare, portando a compimento le iniziative volte alla semplificazione e alla razionalizzazione normativa in materia alimentare.