All'interno della prossima riforma fiscale ci sarà certamente un'indicazione precisa anche in tema di Iva. Di che cosa si tratterà? Sono molte le simulazioni in proposito, cui stanno lavorando i tecnici del Ministero dell'Economia. Fra le varie ipotesi, quella più accreditata prevede il possibile aumento di un punto dell'aliquota Iva del 20% e di quella agevolata del 10%. Il relativo gettito servirebbe a coprire il taglio di 3 punti della prima aliquota Irpef (dal 23 al 20%), cui andrebbe aggiunta anche l'altra opzione allo studio, che prevede di allineare alla stesso livello del 20% il prelievo sulle rendite finanziarie.

A seguito dell'intervento sull'Iva, si potrebbe destinare il relativo gettito in parte alla riduzione dell'Irpef, in parte al taglio dell'Irap. Le cifre in gioco? Più di 10 miliardi di euro. Detto questo, ogni operazione che coinvolga le imposte indirette dovrà essere in primo luogo concordata preventivamente con Bruxelles, in secondo luogo occorrerà vigilare sul possibile impatto sui consumi e sull'inflazione.

Alla fine del percorso, quando la riforma entrerà a regime, l'operazione potrà anche non essere a totale invarianza di gettito, così da rendere percepibile la riduzione del carico fiscale sui redditi medio-bassi. Ma si parla almeno del 2013, e poiché nel 2014 si dovrebbe raggiungere una posizione di sostanziale pareggio di bilancio, non dovrebbero insorgere obiezioni di sorta da parte della Commissione europea, la cui linea - al momento - resta che la priorità assoluta vada accordata alla riduzione del deficit e del debito.