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Intesa Ue sulla Pac: soddisfazione per le quote latte

Intesa Ue sulla Pac: soddisfazione per le quote latte
Intesa Ue sulla Pac: soddisfazione per le quote latte

Intesa Ue sulla Pac: soddisfazione per le quote latte

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Fabio Massi
Dopo diciotto ore di negoziati, il Consiglio dei ministri Ue dell’agricoltura ha siglato l’accordo sulla revisione della Politica agricola comune. br />
Grande soddisfazione per l’Italia, che ha raggiunto gli obiettivi prefissati sulle tematiche al centro del negoziato: il futuro delle quote latte, la modulazione - ossia il trasferimento delle risorse dagli aiuti diretti allo Sviluppo rurale -, le misure di sostegno per problematiche settoriali o regionali e il recupero dei fondi non utilizzati.

Sul fronte del latte, l’Italia ha ottenuto un aumento della quota di produzione pari al 5% e, grazie alla revisione del metodo di calcolo della materia grassa, un ulteriore incremento dell’1%. Nel complesso il nostro Paese potrà produrre 620mila tonnellate in più, per un valore di mercato annuo di circa 240 milioni di euro.

A differenza degli altri Paesi Ue, l’Italia potrà inoltre attribuire l’aumento ai produttori già a partire dal 1° aprile 2009, consentendo alle aziende di assorbire le eccedenze ed evitando il pagamento del prelievo per le prossime campagne. Le quantità addizionali saranno assegnate in via prioritaria a quei produttori che sono stati responsabili del superamento della quota nazionale di latte.

Per quanto riguarda il trasferimento delle risorse dagli aiuti diretti allo Sviluppo rurale, la modulazione introdotta ammonterà al 5% rispetto all'8% della proposta iniziale, per lo scaglione di base tra 5.000 e 300.000 euro. Un’aliquota del 4% è inoltre prevista in aggiunta per gli aiuti superiori ai 300mila euro. Tutto ciò consentirà di varare nuove misure, finalizzate a consentire alle imprese di affrontare in modo adeguato le nuove sfide del mercato.

L'accordo ha poi introdotto un regime che consente agli Stati membri maggiore flessibilità, intervenendo con provvedimenti specifici in presenza di problemi settoriali o regionali, in particolare l’aumento del tetto massimo al 3,5% per le misure accoppiate. In base al nuovo regime, si potrà destinare parte delle risorse previste per gli aiuti disaccoppiati a nuove misure: il nostro Paese avrà quindi la possibilità di incentivare la qualità, sostenere determinati settori produttivi o alcune regioni con una dotazione annua di circa 420 milioni di euro, dei quali 150 erogabili attraverso misure accoppiate.

È stata anche accolta la richiesta di poter utilizzare i fondi del regime di pagamento unico assegnati ma non richiesti dagli aventi diritto. Sarà quindi possibile usufruire del 4% del massimale nazionale per finanziare le risorse necessarie per l'erogazione del sostegno specifico. L'Italia avrà quindi a disposizione circa 140 milioni di euro.

Grande delusione, invece, per quanto riguarda il settore del tabacco
. Non sono state infatti accolte le richieste di misure specifiche a sostegno al settore per attutire l’impatto del disaccoppiamento totale nel 2010.

 

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