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In gdo arrivano gli Ip

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Redazione
Si sono aperti nuovi scenari per i consumatori che a partire dal 1° marzo 2010 possono effettuare i pagamenti non soltanto presso banche o istituti di moneta elettronica, ma anche presso operatori che dispongono di una rete di distribuzione capillare come, per esempio, le catene di supermercati e i gestori di telefonia mobile.

I nuovi Ip (Istituti di pagamento) devono essere necessariamente autorizzati dalla Banca d’Italia ed essere iscritti a un albo costantemente aggiornato e consultabile anche on line.

Il 25 febbraio 2010 la Banca d’Italia ha anche emanato due provvedimenti volti alla tutela dei consumatori attraverso una precisa regolamentazione di questi nuovi “intermediari”. Gli Ip devono rispondere ai seguenti requisiti: avere una patrimonio minimo e un’adeguata struttura organizzativa e garantire onorabilità e professionalità dei dipendenti e dei soci.

Gli Istituti di pagamento oltre a prestare servizi di pagamento e di detenzione dei fondi, possono svolgere attività accessorie come: prestazione di servizi operativi e servizi aggiuntivi connessi, gestione di sistemi di pagamento e concessione di finanziamenti solo se strettamente legati ai servizi di pagamento. Essi non potranno invece esercitare attività di raccolta del risparmio, che resterà ad appannaggio esclusivo degli istituti bancari.
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