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In arrivo nuova direttiva Ue per la rottamazione delle automobili
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In arrivo nuova direttiva Ue per la rottamazione delle automobili
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Grandi novità sulla rottamazione delle automobili. Dal primo gennaio di quest’anno l’Unione Europea, attraverso la Direttiva 2000/53/EC (End of Life Vehicles – ELV), ha deciso che chiunque debba rottamare ha l’obbligo di riciclarne il 95% del peso con una percentuale precisa: l’85% riguarda il reimpiego e il riciclo ed il 10% il recupero energetico. La domanda è se il nostro paese riuscirà ad rispettare questa nuova direttiva.
Anselmo Calò, presidente di Unire (Unione imprese del recupero di Confindustria), sostiene che recuperare metallo, plastica, vetro, batterie e liquidi dalle auto in demolizione sarà facile ma preoccupa l’altro aspetto della richiesta, quel 10% di recupero energetico.
Nel 2014 la percentuale di riciclo e recupero energetico dei veicoli a fine vita in Italia si è fermata all’82,5%, mentre sulla norma sul recupero dell’energia abbiamo già dei problemi: infatti è stato recuperato il 5%.
Adesso la nuova norma si è alzata al 10% e qualche dubbio c’è. Il problema sorge perchè i demolitori guadagnano solo dalla vendita dei materiali riciclabili e la parte volatile che si ottiene dalla macinazione non è interessante per gli impianti di combustione, perché ha una scarsa resa energetica.
Anselmo Calò, presidente di Unire (Unione imprese del recupero di Confindustria), sostiene che recuperare metallo, plastica, vetro, batterie e liquidi dalle auto in demolizione sarà facile ma preoccupa l’altro aspetto della richiesta, quel 10% di recupero energetico.
Nel 2014 la percentuale di riciclo e recupero energetico dei veicoli a fine vita in Italia si è fermata all’82,5%, mentre sulla norma sul recupero dell’energia abbiamo già dei problemi: infatti è stato recuperato il 5%.
Adesso la nuova norma si è alzata al 10% e qualche dubbio c’è. Il problema sorge perchè i demolitori guadagnano solo dalla vendita dei materiali riciclabili e la parte volatile che si ottiene dalla macinazione non è interessante per gli impianti di combustione, perché ha una scarsa resa energetica.
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