Export vino: necessari nuovi vertici Ice per la promozione all’estero
Export vino: necessari nuovi vertici Ice per la promozione all’estero
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In occasione del convegno “Export all’italiana.
Tutti per uno, nessuno per tutti” durante Wine2Wine, Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini ha espresso la necessità di nominare nuovi vertici Ice per la promozione del vino italiano all’estero.
«La flessione del trend positivo che l’export ha subito in questo anno - dichiara Ernesto Abbona - deriva anche dal clima di incertezza e discontinuità che stanno vivendo le nostre imprese alle quali vanno garantiti continuità di politiche, regolarità nella gestione delle risorse ed erogazione dei fondi per la promozione. Bisogna continuare nella comunicazione istituzionale del sistema vino italiano all’estero, anche attraverso ICE, puntando sull’aumento di valore del prodotto, collegandolo al nostro patrimonio enogastronomico, ai territori e alla cultura. Per questo chiediamo la nomina immediata dei nuovi vertici ICE con i quali vogliamo continuare l’esperienza del “tavolo vino” e del gruppo di lavoro attivato. Chiediamo inoltre di confermare i fondi per il “Piano straordinario di promozione del Made in Italy” per valorizzare i nostri vini negli Usa e in Cina e continuare, insieme alla UE, sulla strada degli accordi di libero scambio, come quelli con il Canada e il Giappone».
Al centro del convegno il tema export, con particolare riferimento alle stime previsionali sull’annata 2018, ai programmi in atto e alle azioni di promozione del Made in Italy, in un’ottica di superamento dei campanilismi.
Inoltre, è stato sottolineato quanto sia importante concentrare le risorse su chi ha i mezzi per usarle, su chi ha dimostrato l’efficacia di un’iniziativa e sulle misure che hanno avuto successo, senza inutili dispersioni. È quindi necessario puntare sulle realtà e sui territori in grado di rappresentare l’Italia nel mondo e su soggetti ambasciatori, come Vinitaly e Ice.
Infine, è importante che i produttori abbiano la lungimiranza di riorganizzare l’offerta delle indicazioni geografiche. Le denominazioni rappresentano certamente una peculiarità e una grande ricchezza per l'Italia, ma si dovrebbe ripensare il sistema proponendo uno snellimento dello stesso, per renderlo più incisivo e facile da comunicare.
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