Bocciate le etichette con i profili nutrizionali

Bocciate le etichette con i profili nutrizionali
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La Commissione Ambiente, salute e sicurezza dei consumatori del Parlamento europeo ha bocciato la proposta della Commissione europea relativa all’etichetta che avrebbe definito il miglior profilo nutrizionale soltanto basandosi sulla presenza di grassi saturi, zuccheri e sali, senza considerare la diversità delle culture alimentari dei Paesi europei.
Il cosiddetto “progetto semaforo” è stato giudicato troppo riduttivo dal punto di vista informativo per i consumatori in quanto avrebbe potuto indurli a delle scelte errate e basate soltanto sulla distinzione cibo buono - cibo cattivo. La classificazione a colori prevista dai profili nutrizionali avrebbe penalizzato con un codice rosso gran parte dei prodotti cardine della cultura agroalimentare italiana come per esempio il Parmigiano-Reggiano.
Secondo l’eurodeputata tedesca Renate Sommer (Ppe), che ha presentato l’emendamento, il consumatore ha diritto di scegliere il prodotto alimentare che preferisce basandosi su un’etichetta ricca di informazioni. Il progetto di riforma inoltre concede agli Stati membri la possibilità di introdurre informazioni aggiuntive sull’etichetta.
Via libera invece all’indicazione obbligatoria di provenienza per carne, latte e derivati, frutta e altri prodotti composti da un singolo ingrediente come la passata di pomodoro. L’obbligo viene esteso anche ai prodotti trasformati quando la materia prima caratterizza il processo di produzione.
Il cosiddetto “progetto semaforo” è stato giudicato troppo riduttivo dal punto di vista informativo per i consumatori in quanto avrebbe potuto indurli a delle scelte errate e basate soltanto sulla distinzione cibo buono - cibo cattivo. La classificazione a colori prevista dai profili nutrizionali avrebbe penalizzato con un codice rosso gran parte dei prodotti cardine della cultura agroalimentare italiana come per esempio il Parmigiano-Reggiano.
Secondo l’eurodeputata tedesca Renate Sommer (Ppe), che ha presentato l’emendamento, il consumatore ha diritto di scegliere il prodotto alimentare che preferisce basandosi su un’etichetta ricca di informazioni. Il progetto di riforma inoltre concede agli Stati membri la possibilità di introdurre informazioni aggiuntive sull’etichetta.
Via libera invece all’indicazione obbligatoria di provenienza per carne, latte e derivati, frutta e altri prodotti composti da un singolo ingrediente come la passata di pomodoro. L’obbligo viene esteso anche ai prodotti trasformati quando la materia prima caratterizza il processo di produzione.
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