Consumatori più tutelati e imprese impegnate a verificare non solo l’attività di marketing, ma anche tutte le pratiche commerciali anteriori o successive alla vendita dei prodotti, per assicurarsi che siano compatibili con il nuovo Codice del consumo.

L’Antitrust ha infatti approvato il regolamento sulle procedure istruttorie che renderà operative - dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale - le disposizioni contenute nei decreti legislativi 145 e 146 del 2007 emanate in attuazione della direttiva 2005/29/Ce.

I due provvedimenti sostituiscono gli articoli dal 18 al 27 del Codice del consumo delineando anche le caratteristiche delle pratiche commerciali dirette a falsare il comportamento economico dei consumatori e introducendo il potere dell’Autorità di procedere d’ufficio.

Diventano quindi perseguibili sia le attività ingannevoli, finalizzate a trarre in errore il consumatore, sia quelle commerciali aggressive come le molestie, la coercizione fisica e psicologica che inducono il consumatore ad assumere una decisione economica che altrimenti non avrebbe preso.

Sono vietate, per esempio, le telefonate insistenti, le sollecitazioni commerciali via fax o e-mail se indesiderate, l’esortazione ai bambini per l’acquisto di articoli reclamizzati e le proposte che creino l’aspettativa della vincita di un premio subordinata all’acquisto di un prodotto.

I consumatori potranno quindi rivolgersi all’Antitrust che accerterà le violazioni commesse dalle imprese infliggendo sanzioni pecuniarie fino a 500mila euro.