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Ancd Conad si esprime sulla liberalizzazione farmaci: traditi ancora una volta i cittadini

Ancd Conad si esprime sulla liberalizzazione farmaci: traditi ancora una volta i cittadini
Ancd Conad si esprime sulla liberalizzazione farmaci: traditi ancora una volta i cittadini

Ancd Conad si esprime sulla liberalizzazione farmaci: traditi ancora una volta i cittadini

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Redazione

«Ancora una volta il Parlamento ha disatteso le aspettative e tradito la fiducia dei cittadini, che da anni attendono un provvedimento che liberalizzi la vendita dei farmaci di fascia C, consentendo di acquistarli a prezzi più ragionevoli», così si esprime Sergio Imolesi, segretario nazionale di Ancd Conad sulla bocciatura degli emendamenti al Dl Semplificazioni che proponevano di estendere la vendita dei medicinali a carico del cittadino alle parafarmacie.

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«Si apprende dalla stampa che tre delle proposte correttive presentate in fase di conversione del Decreto legge 135/2018, che avevano l’obiettivo di semplificare l’accesso alle cure e stimolare lo sviluppo del settore, sono state respinte. Succede, paradossalmente, negli stessi giorni in cui la stampa dà notizia degli aumenti di prezzo che interessano circa 770 medicinali non rimborsabili. Aumenti stabiliti dalle case produttrici, e che secondo alcune stime comporteranno per i cittadini un esborso medio di circa un euro in più a confezione».

«Ancora una volta - sottolinea il segretario - dobbiamo constatare che, nonostante gli annunci, la politica ha preferito cedere alle pressioni delle lobby e si è dimostrata sorda ai bisogni delle persone. Non dimentichiamo che oggi moltissimi farmaci per la terapia di malattie croniche e invalidanti rientrano nella fascia C e sono a totale carico del cittadino».

Secondo i dati del Banco farmaceutico, nel 2018 la spesa per medicinali non rimborsati dal Servizio sanitario nazionale ha sfiorato un record storico, raggiungendo il 40,6% della spesa farmaceutica totale. Come dire che ogni 10 euro spesi in farmaci in Italia, 4 sono a carico delle famiglie. Nel 2018, inoltre, 13,7 milioni di italiani hanno dovuto risparmiare su questo capitolo di spesa, e i dati Istat riferiscono che nel Paese sono circa 4 milioni le persone che rinunciano a curarsi per motivi economici.

«In un simile scenario, una classe dirigente responsabile dovrebbe promuovere misure che consentano di abbattere monopoli e oligopoli, stimolando le sane dinamiche concorrenziali. D’altra parte gli effetti pro-welfare della liberalizzazione della vendita dei medicinali sono cosa nota: nelle sole parafarmacie Conad vengono applicati sui medicinali da banco sconti medi del 20%, con punte del 40%».

«Da tempo – conclude Imolesi - chiediamo una spinta liberalizzatrice in questa direzione, per estendere i benefici già ottenuti sui farmaci di automedicazione a tutta la fascia C. Il Dl Semplificazioni è l’occasione per intervenire: da governo e Parlamento ci aspettiamo una posizione chiara e misure concrete».

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