La notizia è ormai ufficiale: lo spazio milanese del Teatro Smeraldo, nella centrale piazza XXV aprile sarà occupato da Eataly, la creatura distributivo-gastronomica-culturale ideata dall’imprenditore Oscar Farinetti. La data dell’inaugurazione sarà nel 2012, forse proprio il 25 aprile, tanto per aggiungere un’ulteriore finezza a un punto di vendita che non ne ha bisogno, essendo già un tempio del mangiare bene, dell’artigianato alimentare, del cibo non vissuto come merce ma come oggetto su cui, anche, riflettere e meditare, da scegliere con cura.

Nello spazio milanese – come riferisce “Il Corriere della Sera” Eataly prevede di inserire, su una superficie di 2.500 mq circa 5 ristoranti, ma anche laboratori didattici e banchi per la vendita di prodotti al pubblico. Un centro commerciale? Un retail park? O piuttosto uno spazio dove valorizzare la cultura del cibo? Cos’è veramente Eataly?

Proviamo a riportare il Manifesto “filosofico” che tutti possono leggere sul sit www.eataly.it.
“L’obiettivo che si pone è provare a percorrere una nuova via nel sistema della distribuzione alimentare e della commercializzazione dei migliori prodotti artigianali, ispirandosi a parole chiave quali sostenibilità, responsabilità e condivisione. Eataly vuole dimostrare che esiste la possibilità di offrire a un pubblico ampio cibi di alta qualità a prezzi sostenibili comunicando, al tempo stesso, i criteri produttivi, il volto e la storia di tanti produttori che costituiscono il meglio dell’enogastronomia italiana. Eataly, inoltre, ha in progetto diverse aperture, in Italia e all’estero, di grandi mercati “multifunzionali” dedicati all’enogastronomia: luoghi in cui la vendita di “alti cibi a prezzi sostenibili” sarà strettamente intrecciata alla ristorazione e alla didattica. Il 26 gennaio 2007 è stata inaugurata la sede torinese di Eataly, il primo centro in cui percorrere itinerari del gusto frequentando corsi di educazione alimentare o corsi di cucina con i grandi chef del territorio o soffermarsi nelle aree didattiche a disposizione di tutti. Da quel giorno in poi sono stati aperti altri 10 punti vendita Eataly tra Italia, Giappone e Stati Uniti. L’ultimo è stato inaugurato a ottobre 2010 a Monticello d’Alba, in provincia di Cuneo”.

E poi ancora: “Eataly nasce con l’intento di smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualità possono essere a disposizione solo di una ristretta cerchia di privilegiati, poiché spesso cari o difficilmente reperibili. Il marchio riunisce un gruppo di piccole aziende che operano nei diversi comparti del settore enogastronomico: dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo langarola, dall’acqua delle Alpi Marittime piemontesi al vino piemontese e veneto, dall’olio della riviera di Ponente ligure alla carne bovina piemontese, e ancora salumi e formaggi della tradizione piemontese italiana. Eataly propone dunque il meglio delle produzioni artigianali a prezzi assolutamente avvicinabili, riducendo all’osso la catena distributiva dei prodotti e creando un rapporto di contatto diretto tra il produttore e il distributore finale, saltando i vari anelli intermedi della catena. L’obiettivo di Eataly è quello di incrementare la percentuale di coloro i quali si alimentano con consapevolezza, scegliendo prodotti di prima qualità e dedicando una particolare attenzione alla provenienza e alla lavorazione delle materie prime; a oggi infatti la percentuale di popolazione che assume un atteggiamento di questo tipo nei confronti di ciò che mangia è ancora molto bassa ed è spartita tra coloro che detengono un alto potere d’acquisto e tra pochi intenditori, che hanno già ben presente il valore dei prodotti sani e tradizionali”.

A tutto questo bisogna aggiungere una serie di corsi didattici destinati specialmente a giovani e bambini e la consulenza strategica di Slow Food.