Rapporto Qualivita, Dop e Igp in surplace a 20,2 miliardi di euro

Rapporto Qualivita, Dop e Igp in surplace a 20,2 miliardi di euro
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Battuta d’arresto per Dop economy italiana. Nel 2023 il 22esimo Rapporto Ismea-Qualivita stima in 20,2 miliardi di euro (+0,2% rispetto al 2022) il valore alla produzione. Si tratta comunque di una pausa, dopo il +52% in dieci anni e un contributo del 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano.
L’anno scorso il business del cibo è aumentato del 3,5% (ma i prezzi al consumo sono balzati mediamente del 5,7% secondo Istat) e supera per la prima volta i 9 miliardi mentre il vino imbottigliato frena sia in quantità (-0,7%) che valore (-2,3%) e si attesta a quota 11 miliardi.
In ogni caso, bene l’export dei prodotti Dop e Igp che conferma un valore di 11,6 miliardi e un trend positivo nei Paesi Ue.
I campioni della Dop Economy sono: per il food, Grana Padano (1,88 miliardi di valore alla produzione, +8,8%), Parmigiano Reggiano (1,6 miliardi, -7%) e Prosciutto di Parma (951 milioni, +2%). Per il vino, Prosecco Doc (942 milioni, -17,7%), Prosecco Docg (205 milioni, -14%) e Delle Venezie (205 milioni, -5,8%).
Per Francesco Lollobrigida, ministro dell'agricoltura, «nonostante le attuali sfide geopolitiche, i nostri prodotti Dop e Igp guidano l’export, confermando il ruolo strategico dei 317 Consorzi di tutela, che coordinano il lavoro di quasi un milione di operatori. Guardiamo al futuro con ottimismo, certi del valore che il nostro agroalimentare sa generare, rafforzando il territorio e l’identità italiana».
Gdo, crescita drogata
La spesa per i prodotti Dop e Igp nella Gdo italiana è stata di 5,9 miliardi, +7,2% in un anno: dinamica in linea con l’intero comparto alimentare, la cui spesa nel 2023 è cresciuta dell'8,6% ma frutto della crescita dei prezzi. Infatti i volumi nel carrello della spesa sono calati.
Il comparto del food segna un +9,5%, con formaggi e oli di oliva che crescono anche in volume, oltre che in valore. La spesa per il vino registra un +2,7%.
Nei primi 9 mesi del 2024, i dati sulla spesa alimentare degli italiani confermano i livelli del 2023 (con un +0,8% su base annua). Si conferma il ruolo crescente dei discount per i prodotti Dop e Igp che nel corso del 2024 superano la quota di mercato del 18%. Anche il ricorso alle vendite in promozione da parte della Gdo risulta più elevato rispetto ai prodotti generici.
Export in pausa
In dettaglio, l’export del comparto Dop e Igp indica un valore di 11,6 miliardi (-0,1% sul 2022 e su un totale agroalimentare di 63 miliardi) e un trend del +75% in dieci anni.
La crescita nei paesi Ue (+5,3%) compensa il calo nei paesi extra Ue (-4,6%), dato particolarmente significativo alla luce dell’attuale dibattito sui dazi, con i paesi terzi che assorbono oltre la metà (52%) dell’export della Dop economy italiana e gli Stati Uniti, prima destinazione in assoluto, che da soli valgono oltre un quinto (21%) dell’export tricolore di Dop-Igp.
Il comparto del food realizza 4,67 miliardi per un +0,7% in un anno e un +90% sul 2013, con crescite in valore per formaggi, pasta e olio di oliva. Per il vino cala la quantità esportata (-2,9%) per un valore pari a 6,89 miliardi (-0,6%), in tenuta dopo il balzo del +10% del 2022 e con un trend del +66% sul 2013.
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