Ripresa dei prezzi sia del mercato delle conserve rosse che dei legumi, razionalizzazione dei costi di produzione, acquisizione di nuovi clienti e consolidamento di quelli già acquisiti. E soprattutto generale trend di crescita delle private label, che costituiscono l’87% del fatturato aziendale. Sono questi i principali fattori che hanno portato il gruppo La Doria a chiudere il 2008 con un buon incremento della redditività, nonostante l’attuale scenario economico-finanziario non proprio incoraggiante, caratterizzato da sfiducia e contrazione dei consumi.

I ricavi progressivi consolidati si sono attestati a 448,3 milioni di euro, in crescita del 10,3% rispetto al 2007 e l’utile netto è arrivato a 5,7 milioni con un incremento del 26,7%. Il fatturato del gruppo è stato generato dai derivati di pomodoro (30,7%), succhi di frutta (22%), legumi (21,2%) e altre vendite (26,1%). La capogruppo, La Doria Spa, ha realizzato un fatturato di 258,7 milioni di euro, segnando un +14,2%, mentre l’utile netto si è attestato a 552 milioni a fronte di una perdita di 3,4 milioni di euro dell’esercizio precedente.

Dopo anni caratterizzati da alti costi di produzione e prezzi di vendita depressi, a causa delle elevate giacenze, il mercato dei derivati del pomodoro ha recuperato marginalità grazie al progressivo assorbimento delle scorte e al riequilibrio tra domanda e offerta. Anche i legumi in scatola hanno visto un aumento dei volumi, in particolare sui mercati internazionali, e una generale ripresa dei prezzi.

Il trend positivo è stato determinato anche dalla parziale chiusura dello stabilimento di Faenza e dall’avvio del processo di riorganizzazione, volto a recuperare efficienza negli altri siti produttivi e nell’intera supply chain. Ma La Doria ha beneficiato anche dei nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori, sia in Italia che all’estero, che tendono a privilegiare prodotti più convenienti passando dai brand leader alle private label.  

“Per il triennio 2009-2011 prevediamo un fatturato annuo in crescita mediamente del 4,5% - afferma l’amministratore delegato Antonio Ferraioli - in particolare perché, nei prossimi esercizi, potremo beneficiare appieno del recupero dei prezzi e degli effetti positivi della politica di contenimento dei costi aziendali”. Ma La Doria non ha intenzione di tralasciare l’innovazione di prodotto, con una più decisa focalizzazione su referenza ad alto valore aggiunto e contenuto di servizio, come  il recente lancio della polpa di pomodoro, dei legumi e delle zuppe combisafe.

“Il focus strategico resta concentrato sul core business delle private label - conclude Antonio Ferraioli - con l’obiettivo, da un lato, di consolidare la posizione di leadership all’estero nel mercato del pomodoro e dei legumi e, dall’altro, di sviluppare il mercato domestico dove la presenza della marca commerciale è ancora limitata rispetto alle altre realtà europee”.