A dispetto dei consumi stagnanti delle famiglie e delle incerte prospettive del mercato del lavoro, Conad cresce anche nel 2010: il giro d’affari ha raggiunto i 9,775 miliardi di euro, con un aumento del 5,1% rispetto allo scorso anno mentre la quota di mercato si è attestata al 9,9% (16,3% con Interdis e Rewe Italia). Si è rafforzata anche la leadership nei supermercati, salita al 15,4%, e quella nei punti vendita di vicinato, oggi al 12,8% (Fonte Nielsen).

Un primato costruito su 2.900 punti vendita presenti in 1.432 comuni di tutte le province italiane, un migliaio dei quali al centro di un progetto che ridisegna la mappa Conad in base a una ridefinizione d’uso per caratteristiche e ruolo anziché, come è avvenuto sinora, per insegna. Il progetto coinvolge i tre formati distributivi: i supermercati di prossimità Conad City (fino a 600 metri quadri), i supermercati Conad (fino a 1.500) e i Conad Superstore (fino a 3mila). Agli estremi del progetto rimangono i piccoli negozi tradizionali, i Margherita Conad e gli ipermercati E.Leclerc-Conad.

Per il triennio 2011-2013 Conad ha messo in cantiere l’apertura di 266 nuovi punti vendita in tutte le regioni italiane, con un investimento di 770,450 milioni di euro e la creazione di 5.800 nuovi posti di lavoro. Al meridione sono previste 160 aperture con oltre 2.100 nuovi posti di lavoro per un investimento di 190 milioni euro. Proseguirà anche il programma di aperture dei nuovi store Sapori&Dintorni che prevede di portare l’eccellenza del made in Italy alimentare nei principali aeroporti europei e città d’arte italiane.

Cresce anche la marca commerciale: negli assortimenti del gruppo è presente in misura superiore alla media di mercato, 22,2% contro una media nazionale del 16,4. Il fatturato del segmento ha raggiunto i 1.605 milioni di euro (+9,50%). Per far fronte alle mutate esigenze di 6,373 milioni di famiglie di clienti non occasionali – 355 mila in più rispetto allo scorso anno – Conad ha mantenuto alta l’attenzione all’innovazione di prodotto e di servizio. In quattro anni ha lanciato 766 nuovi prodotti di marca commerciale, di cui 262 in nuove categorie, 504 estensioni di linea e oltre 1.500 innovazioni di packaging. La novità di questo scorcio di fine anno è la linea AC Benessere, dove AC sta per Alimentum Conad, un riferimento alla lingua latina per richiamare la cultura antica del benessere.

L’innovazione di servizio ruota, anche nel 2010, attorno a parafarmacie, distributori di carburanti e ottica. Alle 38 parafarmacie aperte negli ipermercati (21) e nei supermercati e superstore (17) nel corso del 2011 ne seguiranno altre in Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana. Il fatturato in questo segmento ha raggiunto i 30 milioni di euro, con 150 mila clienti mensili, e il risparmio per i clienti è di almeno 6 milioni di euro. Nelle parafarmacie Conad sono occupati 130 farmacisti.

Di 14,6 milioni di euro è invece il risparmio (rispetto ai prezzi medi mensili Italia rilevati dal ministero dello Sviluppo economico) che i 10 distributori di carburante Conad attualmente in funzione hanno assicurato agli automobilisti dal 2005, anno della prima apertura a Gallicano. La capacità di erogato ammonta a 10,5 milioni di litri/anno rispetto alla media Italia della rete di 1,6 milioni di litri/anno. Sono previste nuove aperture in Piemonte, Sardegna, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. I corner Ottica attualmente in funzione sono cinque: il numero crescerà con le nuove aperture in Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Buoni risultati anche sul fronte dell’export.

“I nostri risultati, in controtendenza rispetto all’andamento generale del settore, sono frutto di una strategia che punta sulla qualità, sull’innovazione e sull’ingresso in nuovi settori: carburanti, parafarmacie, ottico”, fa notare l’amministratore delegato di Conad Camillo De Berardinis. Che precisa: “Nel settore dei carburanti abbiamo garantito un risparmio diretto di 14,6 milioni di euro, oltre ai benefici indiretti della riduzione dei prezzi effettuata dai concorrenti. Ma il risparmio avrebbe potuto essere maggiore se l’attuale legislazione non avesse fatto da freno alle nostre iniziative”.

“Oggi la famiglia media italiana spende 2.442 euro al mese, 43 euro in meno rispetto al 2007, con i prodotti alimentari che incidono per il 18,9 per cento”, precisa il direttore generale di Conad Francesco Pugliese. “La situazione è però diversa tra Nord e Sud: nelle regioni settentrionali l’incidenza degli acquisti alimentari è pari al 16,4%, ma in quelle meridionali diventa la principale voce di spesa con una incidenza del 24,4%”.