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Aspiag Service aderisce a Centrale Italiana
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Aspiag Service aderisce a Centrale Italiana
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Centrale Italiana, la centrale di marketing creata da Coop, Despar, Il Gigante e Sigma, ha completato il processo di integrazione di Gruppo Despar Italia con l’ingresso di Aspiag Service in Despar Servizi, definito da un accordo con decorrenza dal primo gennaio 2007.
La “new entry” va a rafforzare ulteriormente la posizione del primo polo distributivo italiano, che chiuderà l’esercizio 2006 evidenziando un giro d’affari di 19,1 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Centrale Italiana opera attualmente con una rete aggregata di 5.700 punti vendita, di cui 85 ipermercati, a fronte di una quota di mercato del 24%.
L’ambizioso piano di sviluppo adottato dalle insegne aderenti alla centrale si propone di raggiungere a breve l’obiettivo del 25%, il tetto di concentrazione non superabile secondo i criteri dell’Antitrust italiana ed europea.
«L’ingresso di Aspiag rappresenta un elemento positivo per rendere sempre più concreto il potenziale espresso dal polo italiano della distribuzione – ha affermato Vincenzo Tassinari, presidente di Centrale Italiana(nella foto) – Il limite definito dall’Antitrust non riguarda tanto i consumatori, che beneficiano dei vantaggi derivanti da queste operazioni, quanto il rapporto con l’industria».
Non senza un pizzico di malizia, il presidente del primo polo distributivo nazionale si è posto la domanda se l’eventualità di interferire in qualche misura nel rapporto economico con industrie del calibro di Procter & Gamble o Reckitt Benckiser si possa manifestare in un contesto nazionale, ad opera di un player che arrivi a pesare oltre un quarto del mercato, o sia un’evenienza più probabile all’interno di uno scenario globale, da parte di chi detiene una quota leggermente minore ma in più paesi.
L’indirizzo strategico adottato dalla centrale bolognese all’atto della sua costituzione circa un anno fa è stato ribadito: «Centrale Italiana si propone di affermare un polo distributivo italiano autonomo, capace di competere in un mercato sempre più presidiato dai grandi gruppi distributivi internazionali – ha sottolineato Tassinari - di sviluppare relazioni che valorizzino la produzione nazionale e di continuare a proporre soluzioni che portino vantaggi ai consumatori».
La “new entry” va a rafforzare ulteriormente la posizione del primo polo distributivo italiano, che chiuderà l’esercizio 2006 evidenziando un giro d’affari di 19,1 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Centrale Italiana opera attualmente con una rete aggregata di 5.700 punti vendita, di cui 85 ipermercati, a fronte di una quota di mercato del 24%.
L’ambizioso piano di sviluppo adottato dalle insegne aderenti alla centrale si propone di raggiungere a breve l’obiettivo del 25%, il tetto di concentrazione non superabile secondo i criteri dell’Antitrust italiana ed europea.
«L’ingresso di Aspiag rappresenta un elemento positivo per rendere sempre più concreto il potenziale espresso dal polo italiano della distribuzione – ha affermato Vincenzo Tassinari, presidente di Centrale Italiana(nella foto) – Il limite definito dall’Antitrust non riguarda tanto i consumatori, che beneficiano dei vantaggi derivanti da queste operazioni, quanto il rapporto con l’industria».
Non senza un pizzico di malizia, il presidente del primo polo distributivo nazionale si è posto la domanda se l’eventualità di interferire in qualche misura nel rapporto economico con industrie del calibro di Procter & Gamble o Reckitt Benckiser si possa manifestare in un contesto nazionale, ad opera di un player che arrivi a pesare oltre un quarto del mercato, o sia un’evenienza più probabile all’interno di uno scenario globale, da parte di chi detiene una quota leggermente minore ma in più paesi.
L’indirizzo strategico adottato dalla centrale bolognese all’atto della sua costituzione circa un anno fa è stato ribadito: «Centrale Italiana si propone di affermare un polo distributivo italiano autonomo, capace di competere in un mercato sempre più presidiato dai grandi gruppi distributivi internazionali – ha sottolineato Tassinari - di sviluppare relazioni che valorizzino la produzione nazionale e di continuare a proporre soluzioni che portino vantaggi ai consumatori».
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