Mareblu diventa partner di Legambiente
Mareblu diventa partner di Legambiente
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L’accordo prevede che il percorso di sostenibilità dell’azienda sarà verificato periodicamente da Legambiente e reso pubblico sul sito
egambiente.it">www.legambiente.it e nella comunicazione dei prodotti Marebu. Il marchio delle conserve ittiche sarà al fianco di Legambiente anche per contribuire a sostenere il centro di recupero tartarughe marine di Manfredonia e la manifestazione “Spiagge e Fondali Puliti”, una delle più importanti e seguite espressioni di ambientalismo attivo che vede il coinvolgimento di migliaia di volontari, simpatizzanti e studenti nella pulizia di località balneari italiane e le acque antistanti.
Legambiente, dopo un’accurata analisi della filiera Mareblu e dell’approccio globale che l’azienda riserva all’ambiente, ha accettato di avviare con essa una collaborazione. Diversi sono i requisiti considerati, quali la piena tracciabilità della materia prima, la certificazione delle varietà di pesce utilizzate e dei metodi impiegati, l’impegno a distribuire prodotti provenienti da un pesca al 100% sostenibile e a migliorare progressivamente i metodi di pesca attualmente più diffusi attraverso il supporto alla ricerca scientifica.
Mareblu ha dato prova dei requisiti posseduti e ha programmato l’attuazione degli impegni presi: è pronta a commercializzare la referenza tonno Skipjack pescato a canna (tecnica “Pole&Line”) e, per favorirne l’accettazione nella Grande Distribuzione Organizzata, si è resa disponibile a minimizzare i propri margini. Inoltre si è impegnata entro la fine del 2016 ad avere il 100% dei prodotti con materia prima pescata a canna o con reti a circuizione su banchi liberi, senza uso di sistemi di aggregazione per pesci. Nel frattempo, a partire dal 2013, l’approvvigionamento avverrà preferenzialmente da navi che siano monitorate da osservatori qualificati a bordo e che trattengano il 100% delle catture accessorie in modo da poterne misurare il quantitativo e verificarne la composizione. Le catture accessorie, cioè animali non obiettivo della pesca, prevalentemente tonni di piccola taglia ma anche squali e, nella misura di qualche esemplare all’anno, tartarughe, saranno comunque ridotte progressivamente con la volontà di portarle al massimo al 3% entro il 2014.
Per maggiori informazioni:
www.mareblu.it (sezione Naturablu)
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