Intolleranze alimentari: i ‘Fattincasa’ Di Leo garantiscono da oggi l’assenza di tracce di frutta a guscio
Intolleranze alimentari: i ‘Fattincasa’ Di Leo garantiscono da oggi l’assenza di tracce di frutta a guscio
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I ‘Fattincasa’, i primi biscotti senza olio di palma (sin dal 1990) garantiscono da oggi anche la totale assenza di tracce di frutta a guscio.
E’ questa la principale innovazione di prodotto che la Di Leo Pietro Spa, - nata nel 1860 con stabilimento a Matera e impegnata nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno – ha presentato al TuttoFood, fiera internazionale del food&beverage.
Una bella novità per quasi un milione di famiglie italiane che presentano almeno un componente con questa intolleranza, la seconda dopo quella al lattosio (1,8 milioni di famiglie) ma più diffusa di quella al glutine (800 mila) (fonte GFK Food&Bev 2016).
La nuova ricetta prevede un bassissimo contenuto di sale e l’impiego di farina di tipo 1, meno raffinata e, quindi, più ricca di sostanze nutritive. Già innovativi per l’impiego di ingredienti come crusca, farina di soia, riso e orzo, tutti i Fattincasa si arricchiscono, dunque, di ulteriori benefici nutrizionali e, per quanto riguarda la referenza ‘Gusto equilibrato’, anche di latte fresco alta qualità lucano.
Ottavo brand di biscotti in Italia con 19 mln di euro di fatturato 2016, Di Leo dopo aver completato l’eliminazione dell’olio di palma da tutte le proprie referenze, ha avviato l’anno scorso l’operazione ‘All’orango io ci tengo' in collaborazione con la onlus forPlanet della scrittrice e conduttrice televisiva Tessa Gelisio.
Con questa iniziativa destina l’1% del ricavato dalle vendite dei Fattincasa alla difesa degli orangutan dell’isola indonesiana di Sumatra, minacciati dalla distruzione delle foreste in cui vivono per fare spazio, principalmente, alle piantagioni di palma da olio. È possibile contribuire alla causa – e avere in omaggio una t-shirt e un cappellino dell’iniziativa – anche acquistando online uno dei kit di biscotti sul sito dedicato all’iniziativa. A circa sei mesi dal lancio dell’iniziativa Di Leo ha già donato trentamila euro, metà per l’acquisto di una jeep per il trasporto degli orangutan e di due moto utilizzate dagli operatori per sorvegliare la foresta, e metà per la riabilitazione degli oranghi orfani e il loro ritorno nell’ambiente selvatico.
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