Nasce IdentiPack, il primo osservatorio sull’etichettatura ambientale di Conai e GS1 Italy
Nasce IdentiPack, il primo osservatorio sull’etichettatura ambientale di Conai e GS1 Italy
- Information
di Claudia Scorza
Dalla collaborazione tra GS1 Italy e Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi nasce IdentiPack, il primo osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale del packaging.
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L’osservatorio monitorerà in modo costante la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia e ogni sei mesi restituirà un’analisi dettagliata dei prodotti in commercio, fotografando la situazione relativa a quelli disponibili a scaffale e poi realmente acquistati dal consumatore, segmentandoli in base ai reparti di appartenenza.
Utilizzando lo standard GS1 Gtin del codice a barre GS1 per identificare i prodotti, il lavoro di analisi dell’osservatorio incrocia le informazioni ambientali riportate sulle etichette delle confezioni di largo consumo, digitalizzate dal servizio Immagino di GS1 Italy – 128mila in questa prima edizione – con le elaborazioni NielsenIQ sul venduto negli ipermercati e nei supermercati italiani (retail measurement service).
Sarà così possibile avere dati aggiornati su quanti prodotti presentano in etichetta le informazioni ambientali che saranno obbligatorie dal prossimo gennaio – identificazione del materiale di composizione dell’imballaggio e indicazioni per la raccolta differenziata – e quanti riportano informazioni aggiuntive, come i marchi volontari legati alle caratteristiche di sostenibilità del packaging, i suggerimenti su come fare una raccolta differenziata di qualità, o sistemi digitali come Qr code e il GS1 Digital Link per rinviare a pagine web che riportano le informazioni ambientali presenti sulla confezione.
Secondo il primo report di IdentiPack, nel 2021 sul mercato italiano le referenze che riportano informazioni ambientali relative al pack sono aumentate rispetto all’anno precedente, in anticipo quindi rispetto all’entrata in vigore dell’obbligo stabilito dalle norme europee e italiane. Le cifre risultano incoraggianti, soprattutto quelle relative alle informazioni ambientali che, a partire dal 2023, in Italia saranno obbligatorie.
Su 17.300 etichette a scaffale è già presente la codifica identificativa del materiale usato, ai sensi della decisione 129/97/Ce. Corrispondono al 13,5% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+3,2 punti percentuali rispetto al 2020) e al 25,1% del totale dei prodotti venduti (+1,8 punti percentuali rispetto al 2020). Su 46.156 referenze, invece, compaiono già le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Parliamo del 36% di tutti i prodotti grocery a scaffale monitorati nel 2021 (+2,2 punti percentuali rispetto al 2020) e del 55,5% di quelli effettivamente venduti (+0,9 punti percentuali rispetto al 2020).
Senza contare che oggi le etichette di 4.268 prodotti hanno almeno un’indicazione che consente di visionare digitalmente le informazioni ambientali sul contenuto o sul packaging del prodotto. Un paniere che include il 3,3% delle referenze a scaffale e di quelle vendute complessivamente. Il numero è cresciuto di 0,3 punti percentuali se confrontato con quello del 2020.
Fra i settori merceologici analizzati, quello del freddo si posiziona sul primo gradino del podio per la comunicazione delle informazioni ambientali dei packaging: gelati e surgelati si aggiudicano la leadership per incidenza di prodotti che riportano in etichetta la codifica identificativa del materiale oltre alle indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Ma brillano anche per la presenza di certificazioni relative alla compostabilità del packaging e di suggerimenti per migliorare la raccolta differenziata a casa. Bene anche la drogheria alimentare, un comparto in cui quattro prodotti su dieci indicano il materiale di cui è composto l’imballaggio e il modo corretto di differenziarlo.
All’home care, invece, la palma per l’uso di canali digitali che forniscono informazioni aggiuntive: un reparto pionieristico nel mettere a disposizione del consumatore Qr code e link digitali, diffusi sui suoi imballaggi molto più che nel resto del grocery.
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