Le risorse ittiche del pianeta sono sempre più a rischio. Secondo il rapporto FAO del 2019, un terzo degli stock ittici è sfruttato a livelli insostenibili e il 33% della popolazione marina (tra cui il tonno e il salmone, due delle specie più consumate al mondo) è a rischio.

Da Findus, primo attore in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti surgelati e dal 2015 parte del gruppo Nomad Foods, leader in Europa nel settore dei surgelati, arriva un passo avanti concreto.

Il marchio blu di pesca sostenibile MSC (Marine Stewardship Council) e quello verde di acquacoltura responsabile ASC (Aquaculture Stewardship Council) infatti sono ora presenti sulle confezioni di Tonno (MSC), tra i primi prodotti di questo segmento ad ottenere il marchio blu, e Salmone (ASC).

Con quest’ultime, Findus ha attualmente 57 referenze di pesce certificate, circa il 90% della propria produzione complessiva, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2025. La scelta del brand ha spinto il mercato verso livelli più elevati di sostenibilità: ad oggi circa il 30% dei volumi dell’intero mercato del pesce surgelato sono stati certificati secondo gli standard di pesca sostenibile MSC (fonte: dati interni MSC).

«Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto con questi nuovi prodotti certificati - commenta Renato Roca, direttore marketing Findus - è stato un percorso lungo e complesso perché per alcune specie, come il tonno, reper materia prima certificata è molto complesso. Ci siamo dati obiettivi sfidanti e siamo determinati a raggiungerli. L’impegno per arrivare ad avere il 100% della nostra produzione ittica da pesca sostenibile e allevamento responsabile entro il 2025 ne è un buon esempio. A livello di Gruppo siamo già i maggiori utilizzatori di pesce certificato MSC al mondo, con oltre il 90% del nostro portfolio certificato, e continueremo a lavorare fianco a fianco con organizzazioni come MSC e ASC per aumentare la quantità di pesce approvvigionato in modo responsabile. Riteniamo sia nostro dovere di leader di mercato tracciare una strada da seguire e dare un impulso per cambiare il mercato: il nostro obiettivo è che la pesca sostenibile diventi uno standard e non sia solo un’eccezione».

La sostenibilità è al centro del modo di operare di Findus e della strategia individuata da Nomad Foods in occasione della pubblicazione della Relazione sulla Sostenibilità 2018. Tra gli obiettivi del Gruppo, terzo attore al mondo nel settore dei surgelati con marchi come Birdseye in Inghilterra o Iglo in Germania, assicurare entro il 2025 non solo prodotti ittici, ma anche vegetali approvvigionati in modo responsabile, oltre a ridurre l’impatto delle produzioni sull’ambiente e garantire prodotti che favoriscano scelte alimentari corrette.

Inoltre, per attuare un reale cambiamento sono stati stabiliti gli obiettivi a livello di Gruppo che Nomad Foods si impegna a raggiungere entro il 2025, allineati all’Agenda Onu. Per quanto concerne le materie prime l’impegno è avere entro il 2025 il 100% del pesce e dei frutti di mare utilizzati da pesca sostenibile e allevamento responsabile, così come il 100% delle verdure coltivate mediante pratiche di agricoltura sostenibile.

Tra gli obiettivi c’è la promozione di stili di vita più sani, spingendo le famiglie a seguire un’alimentazione più equilibrata. Grazie all’ampia gamma di piatti a base di pesce e verdure già oggi l’80% della gamma di prodotti Nomad Foods rappresenta una "scelta alimentare corretta" e lo sono il 95% delle novità di prodotto, come emerge dalla valutazione fornita da un apposito strumento, chiamato “Nutrient Profiling Tool”, utilizzato per valutare tutte le ricette che entrano in commercio. L’obiettivo è continuare in questa direzione e migliorare ulteriormente i prodotti nel proprio portfolio, in tutta Europa. Entro il 2020 il 100% dei prodotti della gamma Findus sarà privo di esaltatori di sapidità, aromi artificiali e coloranti artificiali (attualmente lo sono il 93% delle ricette).

Nomad Foods è inoltre impegnata in una progressiva riduzione del proprio impatto ambientale attraverso una migliore gestione delle risorse idriche, dell'energia e dei rifiuti. Nel 2018 sono state ridotte del 2% le emissioni di carbonio per tonnellata di prodotto e la linea indicata è di continuare in questa direzione.
Miglioramenti significativi anche per quanto concerne il packaging: se oggi il 70% dei pack è riciclabile, entro il 2022 si arriverà al 100%.