Barilla dà vita ad "accademia del basilico"

Barilla dà vita ad "accademia del basilico"
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Barilla ha dato vita ad Accademia del basilico, un programma di formazione per i coltivatori, per offrire loro strumenti e competenze per perseguire pratiche agricole attente all’ambiente, sin dalle primissime fasi di semina, con l’obiettivo di arrivare all’agricoltura di precisione anche per il basilico. Con la domanda di pesto in aumento a livello globale e una crescita del 17% in volume dal 2023 al 2024 nel mercato dei pesti (fonte: Nielsen Market Data, fy 2024, 52 settimane), Pesto Barilla torna, dunque, protagonista del racconto dell’azienda e del suo impegno per la sostenibilità e l’innovazione.
Leader mondiale nel mercato del pesto con una quota di mercato globale del 40,4% (fonte: Nielsen Market Data, fy 2024, 52 settimane), Pesto Barilla è prodotto nello stabilimento sughi di Rubbiano (Pr) con basilico da agricoltura sostenibile certificato Iscc Plus e coltivato seguendo le regole della Carta del Basilico.
Duplice obiettivo per Accademia del basilico
L’impegno di Barilla nell’ambito della filiera del basilico supporta i coltivatori a preservare la qualità e la sicurezza alimentare e a mitigare l’impatto sull’ambiente. Accademia del basilico ha preso il via a gennaio e il corso si è sviluppato attraverso sette lezioni per approfondire varie tematiche, tra cui la salubrità del suolo, la gestione integrata dei problemi fitosanitari legati alla coltivazione del basilico e le innovazioni tecnologiche, coinvolgendo 21 partner dell’azienda, tra coltivatori e stakeholder.
L’obiettivo di Accademia del basilico è duplice: da un lato, rafforzare il legame con i coltivatori, risorsa dal valore inestimabile per la diretta esperienza sul campo, e con tutti gli attori strategici della filiera, per condividere con loro strumenti e competenze per migliorare continuamente le pratiche agricole nella coltivazione dell’“oro verde”; dall’altro, valorizzare la filiera del basilico Barilla e il suo modello innovativo a vantaggio della più ampia comunità agricola, portando l’esperienza di Pesto Barilla anche al di fuori dei confini nazionali.
«Con Accademia del Basilico Barilla vuole offrire ai propri coltivatori una nuova opportunità di crescita e di networking, dove tutti i partner coinvolti possono condividere esperienze e competenze, e acquisire nuove conoscenze sulle pratiche agricole responsabili per la coltivazione del nostro basilico – spiega Matteo Gori, presidente della categoria sughi Barilla –. Grazie a questa iniziativa Barilla dimostra ancora una volta la propria attenzione all’ambiente, al territorio e alle persone, valorizzandone il saper fare, per continuare a perseguire un modello di agricoltura sostenibile, capace di integrare tradizione e innovazione».
Partendo da un’introduzione panoramica sui principali problemi fitosanitari, i docenti che si sono alternati durante i diversi appuntamenti di Accademia del basilico hanno analizzato gli impatti economici e produttivi delle malattie e dei parassiti che possono danneggiare le coltivazioni di basilico, spiegando come imparare a riconoscere i sintomi di alcune malattie, le infestazioni delle principali specie di insetti e le principali tecniche di prevenzione e controllo che è possibile adottare. Anche la regolamentazione vigente sui fitofarmaci e le pratiche di sicurezza nell’applicazione dei trattamenti sono state oggetto di discussione, con l’intento di mettere a fattor comune conoscenze e strategie per ridurre l’utilizzo di agrofarmaci. E ancora il tema dell’agricoltura 4.0 ha fornito l’occasione per discutere delle potenzialità di una gestione agricola “di precisione”, con focus sulle possibili applicazioni nella gestione agronomica del basilico. In generale, l’applicazione delle tecnologie digitali in campo agricolo risulta utile per supportare la pianificazione delle strategie per la propria attività, compresi i rapporti con tutti gli anelli della filiera, generando un circolo virtuoso in grado di creare valore per tutti i partner coinvolti. Grazie all’impiego di strumenti digitali sempre più sofisticati, è possibile non solo aumentare la resa produttiva dei terreni, ma soprattutto ridurre notevolmente l’impatto ambientale. L’utilizzo dei decision support system per la gestione delle malattie del basilico, per esempio, consente azioni commisurate alle esigenze specifiche della pianta, intervenendo con gli strumenti giusti e nei tempi più utili.
Packaging sostenibile
L’attenzione alla sostenibilità di Barilla si concretizza anche nella scelta del packaging del Pesto Barilla, attraverso il progetto “mezzo bianco”. Tappa significativa della collaborazione trentennale con il partner storico Zignago Vetro, frutto di una lunga e consolidata cooperazione, “mezzo bianco” è il termine con il quale si indicano i vasetti alimentari con una percentuale di vetro riciclato più alta rispetto ai tradizionali contenitori in vetro bianco. I vasetti di Zignago Vetro scelti da Barilla contengono fino al 65% di vetro riciclato, ciò permette di diminuire significativamente il consumo di materie prime vergini e il consumo energetico.
Inoltre, in termini emissivi, è stato stimato tramite specifica analisi di sensitività verificata in epd che per la produzione del vaso in mezzo-bianco le emissioni di CO2 sono ridotte del 28% rispetto a quello tradizionale in vetro bianco, a parità di fonte di approvvigionamento elettrico tra le due produzioni. Il vetro di Zignago Vetro è già utilizzato per oltre 43 milioni di vasetti di pesto, un numero che Barilla punta a crescere e a raggiungere nella totalità dei volumi di pesto nei prossimi anni.
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