Il retail torna in quota a Roma Fiumicino. Gli arrivi al Terminal 1
Il retail torna in quota a Roma Fiumicino. Gli arrivi al Terminal 1
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di Luca Salomone
Non solo Eataly presso il Terminal 1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino.
Se il gruppo creato da Oscar Farinetti come sempre ha fatto notizia, approdando, in collaborazione con Autogrill, con un inedito formato di 2.000 mq (leggi altro articolo di Distribuzione moderna), altre insegne si sono subito mobilitate.
Un canale da 125 miliardi
La realizzazione del nuovo 'molo', tanto attesa, quanto faraonica, sottolinea, volendo, la ripresa del travel retail dopo la pazzesca batosta, di fatto un azzeramento, del periodo Covid. Però tutto è bene ciò che finisce bene, perché il settore, secondo le proiezioni di Statista, dovrebbe passare, a livello mondiale dai 90 miliardi di dollari di vendite del 2019 ai 125 del 2023, con una crescita media annua intorno ai 10 punti.
Lo scalo romano che contava, sempre nel 2019, più di 43 milioni di passeggeri e che si qualifica al primo posto in Italia – Milano Malpensa muove ‘solo’ 29 milioni di persone - prevede altri 6 milioni di viaggiatori, proprio grazie alla nuova area di imbarco A del Terminal 1.
La struttura, destinata all’area domestica e Schengen (29 Stati europei), entrata in funzione il 19 maggio con la speciale presentazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si estende su 37.000 mq - di cui 6.000 destinati al retail, per una capacità di 21 negozi - e tre livelli, grazie a un investimento complessivo di 400 milioni di euro. Ce n’è più che abbastanza per suscitare l’interesse di qualsiasi insegna.
E così sono atterrati, da subito Kfc, Fattorie Garofalo, Città del Sole, Camicissima, e, in collaborazione con Chef Express, che ne gestisce il canale travel, Cioccolatitaliani e Panella (arte del pane dal 1929), affiancando le oltre 200 insegne già attive in uno snodo aereo che è anche un grande centro commerciale, con una superficie Gla - prima del nuovo opening - di circa 35.000 metri quadrati.
Doppio colpo per Chef Express
Partiamo da Chef Express. La società del gruppo Cremonini ha fatto una doppietta, come detto, investendo un milione di euro. I nuovi locali dell’aeroporto Leonardo da Vinci sono un bar gelateria, a marchio Cioccolatitaliani - circa 65 punti vendita totali fra Italia ed estero, Kosovo, Malta, Paesi arabi - nell’area partenze (landside), e una caffetteria, forno e panetteria a marchio Panella, nella galleria commerciale della nuova area di imbarco A, dopo i controlli di sicurezza.
La famosa 'bakery' di Via Merulana 54, del resto, ha siglato con Chef Express un contratto di concessione che ha già dato vita 8 insediamenti di transito: aeroporto di Torino, stazione Termini, Ospedale Gemelli....
Sottolinea Cristian Biasoni, amministratore delegato di Chef Express: «Due nuove aperture all’interno del rinnovato Terminal 1, danno un segno tangibile della ripartenza, un segno di svolta e di ripresa dopo i due anni della pandemia. La nostra partnership storica con Adr si consoliderà ulteriormente con le nuove aperture previste a giugno, nell’aeroporto di Ciampino dove gestiremo, per i prossimi 10 anni, tutte le attività di ristorazione».
La prima volta di Kfc
Anche Kfc, gestito da Autogrill, con 108 posti a sedere e 250 mq, entra in un molo di nuova realizzazione, subito dopo i controlli passeggeri e conferma la vocazione di apripista dell’insegna americana, la quale tocca, così, 62 ristoranti nel nostro Paese.
Nell’aeroporto capitolino, strano a dirsi, non ci sono altri fast food: la sfida è, perciò, di soddisfare una clientela internazionale in costante movimento e in costante aumento: solo nel mese di marzo 2022, a Fiumicino, si sono contati 1.630.451 passeggeri, in aumento del 335% rispetto allo stesso mese del 2021 (dato Adr – Aeroporti di Roma).
«La scelta di aprirci ai viaggiatori dell’aria proprio a partire dal Leonardo da Vinci di Fiumicino non è casuale – commenta Corrado Cagnola, amministratore delegato di Kfc Italia -. Lo scalo romano fa parte dell’élite degli aeroporti mondiali, grandi snodi che si distinguono per la qualità dei servizi. Fiumicino si è appena aggiudicato il quinto premio consecutivo sulla qualità, in base alle valutazioni dei passeggeri».
Fattorie Garofalo, oltre la mozzarella
Interessante il caso di Fattorie Garofalo. Il gruppo, che ha un fatturato consolidato di circa 120 milioni di euro ed è presente nel retail con vari marchi, sia in Italia sia all’estero (Francia e Gran Bretagna), dopo la recente apertura, a fine dicembre 2021 all’aeroporto di Torino, ha fatto decollare nuovamente, a Fiumicino, la propria insegna Bufala, peraltro attiva anche a Firenze, presso il centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio.
Secondo il presidente, Raffaele Garofalo «questa location si rivela un’occasione imperdibile per riaffermare la missione del nostro gruppo, che si pone non solo come ambasciatore della mozzarella di bufala campana Dop nel mondo, ma anche come promotore della tradizione enogastronomica italiana a tutto tondo».
E infatti l’inaugurazione romana ha permesso di presentare una nuova linea di prodotti, tutti a marchio Bufala, come il limoncello 100% limone di Sorrento Igp, i taralli napoletani rintrecciati a mano e le conserve in olio evo, prodotte solo con ortaggi e verdure da agricoltura sostenibile.
Città del sole si fa un regalo
Concludiamo con un marchio del non alimentare, quello di Città del sole. Fondata a Milano 50 anni fa, da Carlo Basso, l’insegna ha inaugurato qui il suo primo punto vendita aeroportuale, di 50 mq, che si aggiunge ai 10 già presenti nella Capitale. Il marchio, sinonimo di giocattoli creativi e di design, conta 82 negozi in 62 città d'Italia, con una media di circa 1.000 referenze.
«Non credo che nel lontano 1972 avremmo potuto immaginare di arrivare fino sugli aerei – commenta Graziano Grazzini amministratore delegato di Città del sole -. Questo traguardo celebra il nostro mezzo secolo e siamo certi che l’offerta differente di Città del sole sia la scelta corretta nei confronti di chi, da sempre, crede nel valore del gioco come strumento educativo».
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