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L'immobiliare retail si concentra su riqualificazioni e piccole metrature

L'immobiliare retail si concentra su riqualificazioni e piccole metrature
L'immobiliare retail si concentra su riqualificazioni e piccole metrature

L'immobiliare retail si concentra su riqualificazioni e piccole metrature

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Luca Salomone

di Luca Salomone

L’immobiliare retail riprenderà quota nel 2024. A trainare sono molti fattori: l’attenzione alla sostenibilità, l’interesse della domanda verso prodotti di qualità in zone centrali, il bisogno, da parte della distribuzione, di creare esperienze di acquisto memorabili e tali da sottolineare la continuità tra online e offline.

Questo, in sintesi, quanto emerge dalla nona edizione di ‘Real estate data hub’, ampia ricerca annuale (di ben 112 pagine) condotta dai centri studi di Re/Max Italia, Avalon real estate e 24Max.

Complessivamente, nel 2023, gli investimenti in immobili commerciali hanno subito un calo rispetto all’anno precedente, mettendo a segno un valore assoluto di circa 700 milioni di euro: «È rilevante sottolineare, però, che molti interventi si sono orientati sulla riqualificazione e l’ampliamento di asset già esistenti», spiega Dario Castiglia, ceo e fondatore di Re/Max Italia.

Impennata al supermercato

Centri commerciali, outlet e retail park: l’analisi dei dati di fatturato 2023 rivela un chiaro consolidamento del trend di ripresa dei grandi complessi distributivi, con segnali positivi che indicano una prospettiva favorevole per il 2024.

Durante lo scorso biennio le proprietà e gli sviluppatori hanno cambiato approccio, riducendo i nuovi sviluppi e concentrandosi su riqualificazioni e ampliamenti.

Anche la Gdo, secondo lo studio, sta vivendo un momento di forte sviluppo, trainato principalmente dai discount, mentre i supermercati continuano a mostrare le migliori performance in termini di redditività. La crescita è stata più consistente per gli spazi con metrature comprese fra 801 e 1.500 mq (+9,8%, per un totale di circa 36 miliardi di euro) e per i punti vendita con dimensioni superiori, ma in ogni caso non eccessive, e comprese tra 1.501 e 2.500 metri quadrati (+7,7%, per un fatturato totale di oltre 15 miliardi).

Segnali dalle high street

Nel segmento high street, sempre molto rilevante, si osserva che, in genere, i canoni di locazione, ma anche i prezzi di vendita, sono in rialzo, specie a Milano, che si conferma la città più costosa.

Gli investitori continuano a dimostrare interesse per immobili di alta qualità e situati in centro, una tipologia dotata di una forte capacità di resistenza ai cambiamenti socioeconomici. Per settore, anche nel 2023, è stato il lusso a dimostrarsi il più dinamico.

Se Milano è sempre in testa, a Roma, invece, è in corso, a partire dal 2022, un processo di stabilizzazione degli affitti e dei metri quadrati disponibili, dopo il picco registrato nel 2021.

Nel corso del 2023 la preferenza per metrature più ridotte ha caratterizzato Bologna e, dai primi mesi del 2024, anche le vie commerciali di Palermo.

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