I Gruppi teutonici hanno continuato ad investire al di fuori dal mercato domestico durante gli ultimi dieci anni anche quando altri investitori sono risultati più attivi nelle attività cross border. Ciò li pone in testa alla classifica dei paesi che hanno investito all’estero, davanti al Nord America ($133bn) e al Regno Unito ($100bn) (come riportato in figura 1).
Nonostante una policy di investimento che prevede come target oltre 40 paesi, l’82% del totale degli investimenti tedeschi è stato allocato nei mercati maturi dell’Europa Occidentale e del Nord America. La maggior parte (80%) dei flussi di capitale tedesco si è concentrata su prodotti core nel settore uffici, mentre gli investimenti in immobili retail hanno interessato un ulteriore 13%.
I capitali tedeschi stanno tornando, con cautela, anche in Italia. Nel terzo trimestre 2014 sono state due le operazioni che li hanno visti coinvolti nei settori uffici e retail. Si tratta di un segnale importante a seguito di un’assenza durata per tutto il 2014 e 2013, dopo picchi nel 2006, 2007 e 2011, quando il capitale tedesco rappresentava in media l’11% del volume di investimenti complessivi nell’immobiliare italiano.