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Igd e Design international ristrutturano il Leonardo di Imola

Igd e Design international ristrutturano il Leonardo di Imola
Igd e Design international ristrutturano il Leonardo di Imola

Igd e Design international ristrutturano il Leonardo di Imola

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Luca Salomone

di Luca Salomone

Grandi novità per il Centro Leonardo di Imola: ad annunciarle, nei giorni scorsi, Roberto Zoia, direttore patrimonio, sviluppo e gestione rete di Igd, nonché presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali, e Davide Padoa, amministratore delegato di Design international, una società architettonica che non ha bisogno di presentazioni.

Realizzato nel 1992 e ristrutturato nel 2006, lo shopping center, in precedenza di Eurocommercial properties, è stato acquisito, nel 2018, da Immobiliare grande distribuzione per 43 milioni di euro.

Un insediamento da 30 mila mq

Il Leonardo si è sempre dimostrato importante per la città romagnola e lo diventerà ancora di più grazie al piano di rifacimento della sezione meno recente, in prima battuta, e, poi, con l’intero ripensamento dell’immobile. I lavori, iniziati a maggio 2023, saranno completati nel primo semestre del 2024.

In cifre il Leonardo occupa, oggi, una superficie Gla di più di 30 mila mq, di cui la metà per la galleria e il restante 50% per l’Ipercoop (di Coop Alleanza), sul quale sono già stati investiti, lo scorso anno, 4 milioni di euro.

I punti vendita del centro sono 59, con 6 medie superfici, mentre il bacino di utenza comprende, nell’isocrona dei 30 minuti (in auto), 239.672 residenti, dunque ben più degli imolesi, che sono circa 70 mila.

Il parcheggio è di 1.800 posti, mentre le certificazioni conseguite, dal 2019 a oggi sono tre: Uni En Iso 14001 (gestione ambientale), Breeam in use e Biosafety trust (anti infezione).

Essendo il progetto all’inizio non ci sono ancora nomi di nuovi tenant. Possiamo citare però qualcuno dei presenti: Ovs, Mediaworld, Pittarosso, Kasanova, Grand Vision, Jack & Jones, Identicoop (cure dentarie), Librerie.coop Douglas, Foot locker... Ci sono poi molte insegne locali e 5 esercizi fra bar e chioschi per il pranzo, la cena e altro.

Il piano comprende tutto l’interno della galleria, con il rifacimento dei pavimenti, il nuovo disegno dei controsoffitti e la riorganizzazione delle piazze.

Fra gli interventi è molto rilevante l’aspetto dell’illuminazione: durante il giorno sarà protagonista la luce naturale, filtrata dai lucernari, mentre la sera verranno esaltate, con un sistema regolabile e interamente a Led, le forme dei controsoffitti, ponendo l’accento sugli elementi caratteristici del mall.

La riqualificazione interesserà anche la food court, valorizzata grazie al lavoro svolto per i soffitti e a un nuovo design delle aree di seduta e dei chioschi.

Novità anche per il mix commerciale

Più in generale Igd e Design international prevedono la creazione di spazi destinati ai giochi dei bambini e all’intrattenimento, e un nuovo ingresso, più visibile dalla strada e integrato con aree per il relax, dotate di sedie, panchine e aiuole.

Per le opere impiantistiche si sommano, al sistema di illuminazione, un miglioramento completo dell’efficienza energetica, oltre all’installazione di apparecchiature sanitarie e attrezzature idrauliche (toilette a infrarossi e sotto-contatori a impulsi), per la riduzione dei consumi idrici.

Ci saranno novità per i retailer e l’offerta merceologica verrà allineata con le esigenze specifiche del bacino primario, grazie all’incremento della varietà delle insegne, con un focus particolare sui visitatori giovani. Allo stesso modo, il tenant mix di categorie quali l’abbigliamento, i beni per la casa e i servizi alla persona, sarà oggetto di una revisione, volta a differenziare la struttura rispetto ai concorrenti e ad aumentarne l’attrattiva.

Da ricordare, anche se fra le due cose non esiste un legame di causa-effetto, che Igd ha appena sottoscritto un finanziamento da 250 milioni di euro, di tipo ‘green secured’. I crediti di questo tipo, dopo una prima operazione, ad agosto 2022, sono dunque saliti a 465 milioni, pari al 41% del debito totale della società. Il tutto per assecondare il piano di transizione sostenibile 2022-2024. E in questo contesto il restyling dei centri commerciali ha un bel peso specifico.

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