Gli outlet si schierano in difesa dei tenant
Gli outlet si schierano in difesa dei tenant
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Gli outlet reagiscono alla sofferenza dei marchi.
Dopo un fermo completo di ormai un mese e mezzo, cioè dal 14 marzo, e senza una data certa di ripresa, dato che le notizie sulla cosiddetta ‘Fase 2’ sono assenti in materia di grandi complessi distributivi, due fra grandi esponenti del settore si muovono, in modo inequivocabile, per un drastico abbattimento/azzeramento dei canoni.
Il primo caso riguarda Scalo Milano Outlet & More, di Locate Triulzi (15 minuti da Milano Centro) che ha deliberato, il 20 aprile, di convertire il pagamento dei canoni di locazione, fino a dicembre 2020, in una forma più consona all’attuale circostanza, privilegiando la parte variabile, cioè vincolando il pagamento alla performance di fatturato dei vari tenant.
Spiega Davide Lardera, amministratore delegato: “Abbiamo voluto puntare con energia sul futuro del progetto, estendendo i primi provvedimenti presi (cancellazione dei canoni di aprile e rinvio di quelli di maggio e giugno, ndr.). Crediamo che questa decisione possa offrire respiro ai nostri brand partner e contribuire alla rifocalizzazione sulle prospettive del nostro centro”.
Con 150 negozi e 35.000 mq di superficie lorda affittabile, che verranno ampliati a 60.000, il complesso, il cui azionista principale è la famiglia Lonati, è il maggiore della nostra Penisola.
Altra decisione molto significativa è stata presa da San Mauro Spa, cui fa capo Brugnato 5 Terre Village, a meno di 5 km da La Spezia. La società ha garantito la sospensione dei canoni per tutta la durata dell’emergenza. Si tratta, anche qui, di un complesso di grande spicco, con i suoi 90 marchi e una superficie Gla di 22.000 metri quadrati.
Sono decisioni che, presumibilmente, avranno un effetto ‘a cascata’ su tutto il segmento, composto, in Italia, da una settantina di insediamenti.
Se si vuole allargare il discorso a tutta la nostra industria degli shopping center, parchi commerciali e outlet, 1.200 realtà, le ultime notizie che arrivano dal Cnnc riguardano più che altro le garanzie di sicurezza.
In una nota diramata il 24 aprile l’associazione richiama l’attenzione sulle linee guida per la ripresa, elaborate da un gruppo di esperti del settore e che si aggiungono alle normative di legge e alle ulteriori prescrizioni che le autorità locali e sanitarie forniranno.
Tra le varie disposizioni individuate, l’organizzazione di percorsi obbligati con apposita segnaletica interna ed esterna, a partire dai parcheggi, per consentire una distribuzione ottimale dei flussi di persone in entrata e uscita, ma anche all’interno delle gallerie e all’esterno dei negozi, monitorando in tempo reale il numero di clienti presenti all’interno dell’area commerciale, nel rispetto di una regola che si propone di garantire 10 metri quadrati per persona.
Saranno anche posizionati termoscanner agli ingressi e ci si assicurerà che ciascun visitatore indossi la mascherina, condizione necessaria per accedere.
All’interno sono previsti interventi di pulizia aggiuntivi, mediante igienizzazione giornaliera e sanificazione, in linea con quanto indicato dalle autorità preposte e utilizzando prodotti conformi alle normative vigenti, oltre alla manutenzione straordinaria dei filtri e relative sanificazioni periodiche.
In aggiunta le singole realtà commerciali potranno mitigare il rischio adottando forme di prevenzione per rispondere alle specifiche problematiche di ciascuna attività.
Rileggi la nostra intervista a Massimo Moretti, presidente Cncc
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