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Una Pasqua senza sorpresa?
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Una Pasqua senza sorpresa?
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Pasqua frugale, ma con buon senso. A guardare i sondaggi predittivi e le cifre dell’ultima ora, si ha l’impressione che le famiglie abbiano dato lievi sforbiciate su tutte le voci di spesa: spostamenti, dolciumi, pranzi al ristorante. Tuttavia secondo Osserva Italia - l'osservatorio nato dalla collaborazione fra Nielsen, La Repubblica e Conad - le vendite della Gdo nazionale hanno messo a segno, nella settimana 23-29 marzo un +6,13 per cento.
L’impatto maggiore sembra proprio quello sulle vacanze. Secondo l’indagine-pronostico, condotta, per Federalberghi, da ACS Marketing Solutions dal 23 al 27 marzo, intervistando con il sistema C.A.T.I. un campione rappresentativo di 3.001 italiani, a muoversi sarebbero stati il 14,09% dei nostri connazionali, pari 9,05 milioni di individui.
Tuttavia, avverte l’Istituto, i dati di quest’anno sono incomparabili con quelli dell’anno scorso, visto che la Pasqua 2014 si è fusa con il ponte del 25 aprile.
Detto altrimenti: l’85,1% - dunque una maggioranza schiacciante - ha preferito non muoversi da casa per motivi economici (49,4%), familiari (21,9), o di salute (17,1). E comunque, in caso di vacanza, la struttura ricettiva preferita, è stata, per il 32,4%, la casa di parenti o amici.
Nel giorno di Pasquetta, secondo Coldiretti/Ixè, 4,8 milioni di persone, in realtà non molti rispetto alle tradizioni, si sarebbero concessi una gita fuori porta con picnic.
Un buon successo, anche se ridimensionato, avrebbero registrato i ristoranti. L’Ufficio Studi di Fipe, mediante un sondaggio prefestivo, ha indicato che il 92% degli esercenti sarebbe stato in attività, percentuale molto alta, ma non paragonabile a quella dello scorso anno, quando i pranzi pasquali fuori casa avevano interessato il 94% dei locali.
La spesa, sottolinea ancora Fipe, ha avuto una flessione del 9% è si è attestata a 162 milioni di euro. I clienti hanno scelto il più delle volte il menù “tutto compreso”, con un prezzo medio di 45 euro.
Dolci da ricorrenza: i nostri connazionali non li hanno certo abbandonati, ma, a scorrere i dati di Adiconsum e Klikkapromo, che raccoglie le offerte dei supermercati - dopo l’incremento del 6% della Pasqua 2014 rispetto a quella del 2013 per la colomba e la diminuzione, invece, del prezzo dell’uovo - la Pasqua 2015 ha registrato rialzi sia per la colomba che per l’uovo. La prima è passata da 3,69 e 3,99 euro, mentre l’uovo (nella pezzatura da 240 grammi di cioccolato al latte) è salito da 5,39 a 5,90 euro.
In base ai dati previsionali di Codacons le vendite complessive sarebbero state di circa 31 milioni di uova di cioccolato e di 26,5 milioni di confezioni di colombe, per un giro d’affari stimato in 400 milioni di euro.
Per la tavola la spesa totale, nel solo giorno di Pasqua, ha totalizzato comunque una somma ragguardevole, pari a 1,2 miliardi (fonte Coldiretti/Ixè), con la stragrande maggioranza che ha comunque optato per il pranzo a casa propria o da parenti e amici. Il 62 per cento ha mantenuto lo stesso budget dello scorso anno, ma quasi uno su quattro (23%) lo ha tagliato.
L’impatto maggiore sembra proprio quello sulle vacanze. Secondo l’indagine-pronostico, condotta, per Federalberghi, da ACS Marketing Solutions dal 23 al 27 marzo, intervistando con il sistema C.A.T.I. un campione rappresentativo di 3.001 italiani, a muoversi sarebbero stati il 14,09% dei nostri connazionali, pari 9,05 milioni di individui.
Tuttavia, avverte l’Istituto, i dati di quest’anno sono incomparabili con quelli dell’anno scorso, visto che la Pasqua 2014 si è fusa con il ponte del 25 aprile.
Detto altrimenti: l’85,1% - dunque una maggioranza schiacciante - ha preferito non muoversi da casa per motivi economici (49,4%), familiari (21,9), o di salute (17,1). E comunque, in caso di vacanza, la struttura ricettiva preferita, è stata, per il 32,4%, la casa di parenti o amici.
Nel giorno di Pasquetta, secondo Coldiretti/Ixè, 4,8 milioni di persone, in realtà non molti rispetto alle tradizioni, si sarebbero concessi una gita fuori porta con picnic.
Un buon successo, anche se ridimensionato, avrebbero registrato i ristoranti. L’Ufficio Studi di Fipe, mediante un sondaggio prefestivo, ha indicato che il 92% degli esercenti sarebbe stato in attività, percentuale molto alta, ma non paragonabile a quella dello scorso anno, quando i pranzi pasquali fuori casa avevano interessato il 94% dei locali.
La spesa, sottolinea ancora Fipe, ha avuto una flessione del 9% è si è attestata a 162 milioni di euro. I clienti hanno scelto il più delle volte il menù “tutto compreso”, con un prezzo medio di 45 euro.
Dolci da ricorrenza: i nostri connazionali non li hanno certo abbandonati, ma, a scorrere i dati di Adiconsum e Klikkapromo, che raccoglie le offerte dei supermercati - dopo l’incremento del 6% della Pasqua 2014 rispetto a quella del 2013 per la colomba e la diminuzione, invece, del prezzo dell’uovo - la Pasqua 2015 ha registrato rialzi sia per la colomba che per l’uovo. La prima è passata da 3,69 e 3,99 euro, mentre l’uovo (nella pezzatura da 240 grammi di cioccolato al latte) è salito da 5,39 a 5,90 euro.
In base ai dati previsionali di Codacons le vendite complessive sarebbero state di circa 31 milioni di uova di cioccolato e di 26,5 milioni di confezioni di colombe, per un giro d’affari stimato in 400 milioni di euro.
Per la tavola la spesa totale, nel solo giorno di Pasqua, ha totalizzato comunque una somma ragguardevole, pari a 1,2 miliardi (fonte Coldiretti/Ixè), con la stragrande maggioranza che ha comunque optato per il pranzo a casa propria o da parenti e amici. Il 62 per cento ha mantenuto lo stesso budget dello scorso anno, ma quasi uno su quattro (23%) lo ha tagliato.
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