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Private label: dalla Russia con amore

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Redazione
Mentre il mondo delle private label aspetta il prossimo Plma, che si svolgerà il 20-21 maggio ad Amsterdam, altri segnali di interesse vengono dalla Russia, e precisamente da Mosca, dove il 26 marzo apre i battenti la due giorni di Ipls, la prima e unica rassegna delle marche private dedicata al mercato locale e all’intera area Cis, organizzata da Reed Exhibitions. /strong>

L’interesse verso questo Paese, oggetto di parecchi investimenti delle nostre aziende, alimentari e non, è abbastanza evidente, come altrettanto evidente è il desiderio di esaminare le possibili alleanze con la distribuzione locale e avere il polso della domanda.

Va detto che in Russia i Mdd si sono diffusi in tempi relativamente recenti, ossia nell’ultimo decennio, a causa di un precedente vissuto non molto positivo, dove a contare era solo il basso prezzo. Il vero momento di svolta si è avuto con la crisi finanziaria dell’estate del 2008.

Naturalmente alcuni marchi erano già presenti, come quelli sviluppati dalle maggiori catene food: X5 Retail Group, Tander e Dixy, ma la loro quota di era insignificante. Ma in quel lontano agosto la domanda ha cominciato a tirare la volata, per raggiungere gli attuali 590 miliardi di rubli (20 miliardi di dollari), cifra ancora relativamente modesta (3-4%) dei consumi grocery) se confrontata con il potenziale del Paese, ma in crescita media annua del 25%

Le prospettive sono davvero interessanti, visto che, nella vicina Polonia, la penetrazione dei marchi privati ha raggiunto il 16%. Il trend di crescita, che dovrebbe portare le Pl russe a un fatturato di 31,4 miliardi di dollari nel 2014, verrà sicuramente accelerato dalla presenza a livello competitivo delle catene multinazionali: Auchan, Billa, Metro, e, nel non alimentare, Ikea, Leroy Merlin, Mediamarkt/Saturn, Castorama e altri.

Una caso eclatante è quello di Pharmacy Chain 36.6, un’insegna di drugstore di piccole dimensioni, 23 mq di media, che vende soltanto i propri marchi nei settori dell’igiene, della cosmesi, degli alimenti dietetici. Partita alla fine del 2011 questa insegna ha raggiunto in poco tempo gli 850 punti di vendita, per un fatturato di 21 miliardi di rubli (420 milioni di euro).

Ormai anche i settori dell’alimentare tipico e di lusso, come caviale e vodka, sono coperti dal marchio privato. Dal 2010 Auchan vende il proprio caviale rosso con il marchio Kazhdy Den (“Tutti i giorni”), mentre Metro Cash & Carry vanta la vodka Minkoff, insieme a una linea di cognac, whisky e tequila.

Dmitry Kozhevnikov, marketing manager di Ipls aggiunge un elemento importante: “L’adesione al Wtc ha eliminato un numero considerevole di barriere all'entrata e creato nuove opportunità per le aziende straniere. I produttori che arrivano sul nostro territorio aprono un canale anche verso la Bielorussia, il Kazakistan e gli altri Paesi membri dell'Unione doganale. La stessa popolazione russa, con 143 milioni di persone e una rapida crescita del ceto medio, rappresenta un’opportunità unica”.

Altri segnali molto incoraggianti vengono proprio dal prossimo Plma, che rende noti i dati Nielsen contenuti nell’” Annuario Internazionale del Marchio del Distributore 2013”: la quota delle Pl ha raggiunto, in 18 Paesi su 20 esaminati, una quota da leader. I marchi del distributore hanno rappresentato la maggioranza dei prodotti venduti in Svizzera (53%) e Spagna (51%) e superato il 40% nel Regno Unito (45%), in Germania (42%), Belgio (41%) e Portogallo (44%).

Secondo un recente studio commissionato da Private Label Manufacturers Association e realizzato dall’inglese SurveyLab su oltre 10.000 consumatori in 14 Paesi, il marchio del distributore continuerà a mantenersi in forte crescita.

Due terzi degli acquirenti intervistati hanno affermato che, a causa delle recenti condizioni economiche, sono stati obbligati a cambiare le proprie abitudini di acquisto.

Spiega il presidente di Plma, Brian Sharoff: “Lo studio mostra che il marchio del distributore gioca un ruolo fondamentale nelle vite degli acquirenti europei e la quota di mercato continuerà ad espandersi. Il 46% li acquista “frequentemente”. Nell'anno a venire, uno su quattro ritiene che acquisterà una quantità maggiore di prodotti a marchio proprio, rispetto al presente. Anche quando l'economia tornerà a fiorire, i consumatori confermano che resteranno fedeli al marchio del distributore: otto su dieci si dicono certi che quando l'economia tornerà a funzionare continueranno ugualmente a mantenersi fedeli verso i Mdd”.

Tra gli elementi che consolidano il sodalizio sono decisivi l'esperienza della soddisfazione globale raggiunta con questi prodotti (citata dal 57%), una migliore qualità (49%), più offerte speciali (46%) e maggiore varietà (43%).
 
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