I prezzi in gdo continuano a calare. Secondo gli ultimi rilevamenti di Iri Infoscan, relativi alle vendite di prodotti confezionati di largo consumo nei canali iper + super, nel mese di maggio si è registrata mediamente una flessione dell’1,1%. Si tratta della quinta diminuzione di seguito dall’inizio dell’anno. A gennaio, infatti, la media dei prezzi è scesa dello 0,1%, a febbraio dello 0,9%, a marzo dello 0,6% e ad aprile dello 0,2%.

Il trend in atto è sicuramente il risultato di una valida risposta delle principali catene distributive, in termini di mix assortimentale, al mutamento dei consumi verso un paniere più “povero”. A cominciare da una maggiore presenza di prodotti a marchio d’insegna sugli scaffali. Su questo gioca in parte anche il riallineamento dei prezzi di alcuni prodotti (pasta, pane, latte) dopo la fiammata dello scorso anno a seguito degli aumenti subiti dalle materie primi a livello internazionale. Ma la sensazione è che sia ulteriormente aumentata la pressione promozionale. La concorrenza dei discont, del resto, si fa sentire.

Certo è che, all’atto pratico, i prezzi – anche se di poco - continuano a scendere. I dati parlano chiaro. Considerando queste diminuzioni, l’inflazione tendenziale misurata nella distribuzione moderna per quanto riguarda i prodotti confezionati è nel mese di maggio contenuta al +0,7%: il dato più basso degli ultimi due anni. La contrazione dei prezzi al pubblico rilevata il mese scorso, peraltro, appare più accentuata tra i prodotti alimentari che complessivamente hanno fatto registrare un -1,3%. Tra le performances delle categorie di maggiore utilizzo da parte delle famiglie spiccano: latte e panna freschi (-0,3%), formaggi (-0,7%), yogurt (-1,1%), pasta (-0,2%), merendine (-1,4%), prodotti per la cura della persona (-0,8%) e della casa (-0,3%).

Il Presidente di Federdistribuzione Paolo Barberini, naturalmente, ha preso subito la palla al balzo per sottolineare la bontà delle politiche commerciali che stanno da tempo applicando tutte le aziende della Grande Distribuzione Organizzata. «Grazie alle forti politiche promozionali, al sostegno dei prodotti a marchio privato, che rappresentano il miglior rapporto qualità-prezzo, all’efficienza delle imprese distributive e alla forte concorrenza che si fanno tra loro – ha dichiarato - il consumatore ci riconosce un ruolo fondamentale nella tutela del proprio potere d’acquisto.

Non ha perso inoltre l’occasione per stigmatizzare l’annosa questione delle liberalizzazioni. «Ci piacerebbe che questo livello di concorrenza – ha osservato Barberini - fosse presente anche in altri mercati, come quelli dei carburanti e dei farmaci da banco, nei quali una maggior presenza della grande distribuzione potrebbe portare ulteriori vantaggi ai cittadini, riuscendo a offrire benzina e gasolio a 10 centesimi in meno rispetto al prezzo di mercato e farmaci otc con prezzi più bassi del 25% rispetto al prezzo delle farmacie».